La Regione Sicilia ha stanziato oltre 32 milioni di euro per la riqualificazione di 161 teatri sul territorio. Lo ha disposto il governatore Nello Musumeci sottolineando che i fondi saranno volti a interventi di restauro, ripristino, ristrutturazione, messa a norma e innovazione tecnologica e consentiranno la modernizzazione di strutture esistenti e l’apertura sia di nuovi spazi che di sale chiuse da tempo.
«Il mio governo – sottolinea il presidente Musumeci – sta dando vita sul territorio a un investimento in cultura senza precedenti. Ricordiamoci che i teatri siciliani pubblici e privati costituiscono una mappa identitaria dell’Isola e sono depositari della memoria e del carattere del territorio. Inoltre, questo Piano per i teatri serve a dare energia e attenzione al ruolo fondamentale che riveste il capitale umano e intellettuale dei luoghi della cultura: registi, attori, musicisti, scrittori, scenografi, costumisti. Una forza lavoro e una memoria collettiva di tecniche e saperi troppo spesso sacrificati da una disattenzione o da una scarsa considerazione che fagocita figure che, invece, meritano di trovare in Sicilia opportunità di lavoro e realizzazione professionale. Per questo ho voluto imprimere una svolta per affermare il principio che ‘con la cultura si mangia’ e che può generare sviluppo».
Le risorse saranno erogate dal dipartimento regionale dei Beni culturali e dell’identità siciliana, diretto da Sergio Alessandro, che ha già predisposto la relativa graduatoria.
L’idea è quella di dare nuova linfa alla cultura e rivitalizzare la crescita del territorio creando opportunità di lavoro attraverso l’impiego di aziende, tecnici, fornitori e altro personale che sarà impegnato nei 161 cantieri che è previsto che si aprano.
La notizia arriva a poca distanza dalle polemiche per la crisi in cui versano alcuni teatri simbolo della Sicilia, come il Teatro Massimo Bellini di Catania, tra le più belle e storiche strutture dell’isola – se non d’Italia – a rischio chiusura.
Maestranze, musicisti, artisti e cittadini hanno fatto appello alla Regione nelle scorse settimane per impedirne il fallimento, dati gli ingenti debiti contratti dall’ente gestore del teatro.
A tal proposito, il Presidente Musumeci aveva suggerito di cambiare la politica di gestione del teatro, implementare la campagna degli abbonamenti, coinvolgere i giovani e i turisti e far sì che il teatro entri in un circuito che lo valorizzi.
Intanto, nel corso seduta straordinaria del Consiglio comunale della scorsa settimana il sindaco Salvo Pogliese ha dichiarato che «Il Comune di Catania e la città metropolitana nonostante la crisi economico-finanziaria in cui versano, stanno facendo la loro parte. Dopo qualche decennio dall’ultimo contributo, la città metropolitana quest’anno ha inserito nel bilancio 350mila euro e il comune, che non elargiva contributi dal 2005, dopo 14 anni ha stanziato una cifra di 50 mila euro grazie agli introiti della tassa di soggiorno».
«Sono sicuro che anche la Regione siciliana – ha concluso il sindaco – così come ha sottolineato oggi l’assessore Messina, si assumerà le sue responsabilità e farà sentire il proprio concreto sostegno a un teatro che è per Catania e per la Sicilia tutta motivo di orgoglio nel mondo».
La Regione pare avere risposto all’appello stanziando per le sole strutture catanesi (ne sono state individuate 34) ben 6,2 milioni di euro.
Di teatri in rovina in Sicilia ci eravamo già occupati. Particolarmente felice era stato l’esito di un nostro servizio relativo al Teatro Massimo di Ortigia, chiuso e poi riaperto con il nome di Teatro Biondo.