L’ex calciatore argentino è stato premiato col trofeo di Striscia una sola volta nel 2003 dopo non aver preso bene una sostituzione durante il match che vedeva Milan e Inter contendersi la qualificazione per la finale di Champions League.
Era il 14 maggio 2003 quando Valerio Staffelli raggiungeva Hernán Crespo, 48 anni il 5 luglio, a Como per consegnargli il suo primo (e a oggi unico) Tapiro d’oro. D’altronde il calciatore era sembrato davvero attapirato durante il derby di ritorno di Champions League Milan-Inter (finito 1-1 con la qualificazione dei rossoneri) per essere stato sostituito. Crespo ai microfoni del inviato di Striscia la notizia aveva quindi ammesso di avere accolto con disappunto la decisione dell’allenatore e di avere imprecato in campo, convinto che la squadra avesse bisogno di fare gol. Per poi concludere spiegando come episodi come questo siano normali nel calcio e negando di essersela presa direttamente con il commissario tecnico Héctor Cúper.
Hernán Crespo, uno dei 125 migliori calciatori viventi
Sostituzione con imprecazione a parte, però, la carriera di Hernán Crespo è stata costellata di successi. Tutto è iniziato nel 1993 quando giocava nel River Plate come attaccante. Dal 1996 ha militato in alcuni team italiani tra cui, Lazio, Inter, Milan, Genoa e Parma, qui ha sia iniziato che finito il suo viaggio nel calcio professionistico del nostro Paese. Non solo. Della squadra emiliana è poi diventato allenatore nel 2014 per poi spostarsi in altri club anche all’estero. Attualmente è l’allenatore dell’Al-Duhail. Negli anni ha vinto, tra le altre cose, una Coppa Italia, cinque Supercoppe italiane, una Premier League, tre campionati italiani e una Coppa UEFA. È considerato uno dei migliori attaccanti della sua epoca tanto da essere stato inserito nella FIFA 100, lista dei più grandi calciatori viventi stilata da Pelé.