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Interrogazione parlamentare dopo il servizio di Striscia sugli uffici stampa esterni in Rai

Interrogazione parlamentare dopo il servizio di Striscia sugli uffici stampa esterni in Rai

Interrogazione parlamentare dopo il servizio di Striscia sugli uffici stampa esterni in Rai

Ha creato un certo clamore il servizio di Pinuccio dedicato al direttore della comunicazione Rai Marcello Giannotti, che avrebbe dato in appalto la gestione della comunicazione del Festival di Sanremo e di altri programmi Rai all’agenzia MN, la stessa nella quale lavorava fino allo scorso anno.


All’indomani della messa in onda, infatti, il Deputato di Italia Viva Michele Anzaldi ha annunciato così su Facebook la sua intenzione di chiedere uninterrogazione parlamentare per chiarire la situazione: «La Rai chiarisca se quanto rivelato da Striscia la notizia corrisponde al vero: davvero l’azienda ha dato un appalto per chiamata diretta all’agenzia di comunicazione dove ha lavorato per anni l’attuale portavoce di Salini, Marcello Giannotti? Davvero per programmi di punta come Viva Raiplay di Fiorello o il programma di prima serata di Mara Venier è stato affidato senza gare l’incarico per l’ufficio stampa alla società Mn Italia, la stessa dove Giannotti lavorava prima di arrivare in Rai? È stato proprio Giannotti a decidere questi affidamenti, come sostiene Striscia? Siamo di fronte ad un caso di conflitto di interessi?
Davvero la Rai, che conta centinaia di giornalisti, molti anche senza incarico, ha bisogno di affidare all’esterno l’ufficio stampa dei programmi? Il corposo ufficio stampa interno dell’azienda, a capo del quale è stata di recente nominata una giornalista del Tg1 con triplo scatto di carriera in un colpo solo che non ha paragoni in nessuna altra azienda, non era in grado di gestire i rapporti con la stampa di questi programmi? E allora che ci sta a fare?
È questo il modo in cui vengono spesi i soldi del canone? Presento un’interrogazione, la Rai faccia chiarezza».

Gli fa eco Capitanio, della Lega: «Dopo il servizio di Striscia la Notizia, il gruppo Lega ha presentato un’interrogazione in Vigilanza RAI per chiarire, e possibilmente smentire, i presunti conflitti di interesse tra il direttore della comunicazione scelto dall’amministratore delegato Salini e l’ufficio stampa della nuova trasmissione di Fiorello. Abbiamo già evidenziato con un’altra interrogazione la nostra seria preoccupazione per scelte aziendali che devono essere trasparenti e cristalline, a partire nelle future nomine delle direzioni di genere su cui eserciteremo un controllo ferreo. Risparmiando su consulenze inutili, ingaggi faraonici e produzioni esterne potremo così arrivare allo storico obiettivo della Lega della progressiva riduzione del canone RAI».

Circa 24 ore dopo la messa in onda del nostro servizio arriva una nota ufficiale da viale Mazzini, in cui si legge che «Il coinvolgimento di uffici stampa esterni non si attiva su indicazione del direttore della comunicazione bensì degli editori di riferimento che detengono anche il relativo budget. La Direzione comunicazione si limita a esprimere un nulla osta sulla scelta di ricorrere o meno a una consulenza esterna per determinati tipi di progetti senza intervenire in alcun modo sull’indicazione del fornitore»

Nella nota si aggiunge che «in relazione all’affidamento di uffici stampa esterni, l’amministratore delegato della Rai ha chiesto chiarimenti sull’utilizzo dei fornitori contrattualizzati dall’azienda nel campo della comunicazione».

In sostanza, come scrive anche Laura Rio su Il Giornale, «Salini chiede a Giannotti perché è stata coinvolta Mn, ravvisando dunque sostanza nelle accuse di Striscia».
 
«Marcello Giannotti, direttore della comunicazione Rai, deve dimettersi», sostiene invece il senatore di Forza Italia Gasparri.

«Non farò interrogazioni – spiega Gasparri – perché chiedo direttamente le dimissioni di Giannotti, prima ancora che l’amministratore delegato Salini venga in audizione martedì presso la Commissione di Vigilanza. Questo caso gravissimo deve essere chiarito prima, per evitare che la discussione seria che dobbiamo fare sulla mancanza di pluralismo in Rai, sulle aggressioni all’interno del Tg1 che non sono state chiarite dall’azienda, su tutta una serie di problemi connessi al piano di riorganizzazione della Rai, non vengano oscurate da un fatto grave ma certamente minore».

Redazione web Striscia la notizia

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