Il parroco antimafia è stato aggredito a Tor Bella Monaca, a Roma, durante una delle “camminate” da lui organizzate nelle periferie più difficili. Il sacerdote è stato al fianco di Vittorio Brumotti in alcuni dei suoi servizi sullo spaccio di droga.
«Forse pensavano di togliermi definitivamente di mezzo ma io continuerò più forte di prima, tornerò in strada. Ci sono tanti cittadini che hanno bisogno di queste presenze nei territori». Così don Antonio Coluccia ha commentato l’agguato subito a Tor Bella Monaca. Colui che i giornali chiamano “il prete antimafia”, impegnato da 25 anni contro la criminalità organizzata e lo spaccio di droga, il 29 agosto è stato improvvisamente affiancato da un uomo a bordo di uno scooter mentre stava attraversando le strisce pedonali nella borgata romana. Tra i due vi sarebbe stato prima uno scambio di battute e insulti, poi l’uomo avrebbe provato ad investire il sacerdote, travolgendo però l’agente della scorta intervenuto per difendere don Coluccia, che è stato sbalzato in strada. Gli agenti presenti hanno sparato due colpi di pistola, uno dei quali ha colpito l’aggressore, bloccato subito dopo. È in ospedale ma non in pericolo di vita. Si tratterebbe di un 28enne bielorusso, pregiudicato, che aveva con sé anche una mannaia e un martello. Per don Coluccia si tratta dell’ennesimo tentativo di intimidazione in relazione al suo impegno nei quartieri più difficili della città di Roma. E chi segue Striscia la notizia lo sa bene: il prete antimafia è stato spesso a fianco di Vittorio Brumotti nelle sue incursioni in bici nelle piazze di spaccio.
Brumotti e don Coluccia a Pomezia: «Mai visto un drogato felice»
Come quella volta in cui dopo aver ricevuto numerose segnalazioni, Brumotti si è recato tra le case popolari di Pomezia, in provincia di Roma, e dopo aver documentato le continue attività di spaccio è uscito allo scoperto per smascherare i pusher. Con lui c’era anche don Antonio Coluccia il prete antimafia che ha detto: «La droga non dà futuro, rovina la vita. Non ho mai visto un drogato felice».
Il “droga market” di Roma gestito dalla ‘Ndrangheta
O quella volta, nel 2022, in cui Brumotti si trovava a Roma per mostrarci una piazza di spaccio gestita dalla ‘Ndrangheta calabrese dove circolava droga a qualsiasi ora del giorno e si poteva addirittura ordinare tramite WhatsApp. Era una zona in cui molte famiglie cercavano da tempo di ribellarsi, come spiegava all’inviato don Antonio Coluccia.