News

Il prossimo 007 sarà donna: chi è Lashana Lynch, la nuova James Bond

Il prossimo 007 sarà donna: chi è Lashana Lynch, la nuova James Bond

Il prossimo 007 sarà donna: chi è Lashana Lynch, la nuova James Bond

Difficile immaginare un agente 007 senza smoking e senza la proverbiale battuta: “Io sono Bond, James Bond”. Eppure dovremo cominciare a farci l’apitudine perché il prossimo agente con licenza di uccidere sarà una donna.

Ad annunciarlo ormai ufficialmente è proprio l’attrice che vestirà i panni della celebre spia, Lashana Lynch. Sarà lei ad affiancare Daniel Craig in “No Time to Die”, nuovo film della saga in uscita nelle sale cinematografiche la prossima primavera, ad aprile 2021, dopo i continui rinvii a causa della pandemia.
 

Una doppia rivoluzione per 007

Si tratta di una doppia (o se vogliamo anche tripla) rivoluzione per l’agente 007. Non solo infatti Daniel Craig lascerà il suo ruolo (perlomeno momentaneamente, anche se voci di un suo abbandono definitivo girano da parecchio tempo), ma affiderà il suo nome in codice a una donna, una donna nera.
“all’inizio sono due persone molto diverse che devono lavorare insieme in un modo in cui non hanno mai fatto prima, ma col tempo, dalla turbolenza si passa all’amicizia e al rispetto. Lui impara molto da lei, e lei impara sicuramente molto dall’esperienza da lui”.
 

Le polemiche e i commenti razzisti

Inutile dire che quando ha iniziato a circolare la notizia i puristi della saga sono insorti, non tanto per il colore della pelle di Lashana Lynch quanto per il fatto stesso che a impersonare la storica spia, al 25esimo film sia una donna. Eppure che i tempi stessero cambiando anche nella saga era evidente già da un po’. Basti pensare ai risvolti psicologici affidati al personaggio di James Bond da quando è stato impersonato da Daniel Craig. A ben vedere, anche quando l’attore fu scelto per sostituire Pierce Brosnan ci fu qualche polemica per il solo fatto che Craig fosse biondo contrariamente agli altri interpreti.
Ma a scatenare il solito odio social ci hanno pensato anche frotte di haters e razzisti, che hanno costretto Lashana Lynch a chiudere i suoi profili per un po’.
“Se al posto mio fosse stata scelta un’altra attrice di colore avrebbe avuto gli stessi attacchi. Devo solo ricordarmi che si è aperta una conversazione e che io sono parte di qualcosa che sarà rivoluzionario”, ha dichiarato in un’intervista ad Harper’s Bazaar

Chi è Lashana Lynch

Lashana Lynch è nata a Londra, ma ha origini giamaicane. Diplomata al corso di recitazione della scuola di arte drammatica ArtsEd, sempre a Londra, ha debuttato al cinema nel 2012 con il film “Fast Girls”.
In seguito è apparsa in alcune serie televisive britanniche, fino al 2016 quano è entrata nella squadra della celebre produttrice televisiva Shonda Rhimes che l’ha scelta come protagonista per la serie drammatica Still Star-Crossed.
Il grande pubblico la ricorda per il ruolo della pilota di caccia Maria Rambeau, nel film del Marvel Cinematic Universe Captain Marvel.
Insomma, superare stereotipi è uno dei suoi obiettivi: “Ci stiamo allontanando dalla mascolinità tossica e questo succede perché le donne sono aperte, esigenti e fanno sentire la loro voce, denunciano comportamenti scorretti, quando li vedono”.

Una battaglia che Striscia accoglie in pieno, nel suo piccolo, grazie anche a servizi come questo.

Ultime News

tutte le news

Potrebbero interessarti anche...

vedi tutti
Immagini shock dal CPR di Milano: proteste, violenze e tentativi di suicidio

Immagini shock dal CPR di Milano: proteste, violenze e tentativi ...

Rajae Bezzaz torna a indagare sulle condizioni disumane all'interno di molti CPR, dove vengono trattenuti gli stranieri non in regola con i documenti. In particolare, di quello di Milano, con immagini inedite realizzate con gli smartphone all'interno della struttura di via Corelli. Immagini che, pur mostrando solo un lato della medaglia, testimoniano una realtà di estremo disagio: continue proteste, l'ennesimo incendio, episodi di autolesionismo e anche tentativi di suicidio.

Ufficio immigrazione: ogni settimana la solita rissa

Ufficio immigrazione: ogni settimana la solita rissa

Rajae Bezzaz torna in via Cagni, a Milano, dove gli immigrati devono fare le pratiche di regolarizzazione. Ora gli appuntamenti della settimana vengono fissati solo al lunedì, giorno in cui spesso si scatena il caos e la polizia interviene per riportare la calma. Gli uffici riescono a seguire solo 130 pratiche ogni sette giorni e la fila è lunghissima: ci vorrebbe altro personale, magari non in tenuta anti-sommossa, però.

Milano e Palazzo San Gervasio, gli oscuri appalti dei CPR

Milano e Palazzo San Gervasio, gli oscuri appalti dei CPR

Rajae Bezzaz indaga ancora sui Centri di Permanenza per il Rimpatrio (CPR), strutture in cui vengono trattenuti gli stranieri irregolari e di cui Striscia la notizia sta denunciando da settimane le condizioni disumane e i soprusi. Il servizio si concentra sui privati che gesticono i CPR. Chi controlla? Due di questi sono gestiti dalla stessa società, che ha da poco dichiarato lo stato di crisi. Come mai? Cosa succede ora?

"Al CPR psicofarmaci in continuazione per tenerli tranquilli"

Continua l'inchiesta di Rajae Bezzaz sui Centri di Permanenza per il Rimpatrio (CPR): dopo Palazzo San Gervasio (Potenza), l'inviata si occupa del CPR di Milano e parla con Ismail Maher, ex operatore in via Corelli: «Vedevamo ogni giorno ospiti a cui iniettavano psicofarmaci per un mal di testa, di pancia o un'influenza». Maher ha segnalato il problema al medico della struttura, che gli ha risposto: «Tanto sono animali».

A Trieste, la Lampedusa del Nord dove passano i migranti da Est

A Trieste, la Lampedusa del Nord dove passano i migranti da Est

Rajae Bezzaz è nella città a pochi chilometri dal confine con la Slovenia, dove arrivano in media duemila migranti al mese: chi viene fermato deve presentare richiesta di asilo, malgrado abbia quasi sempre già attraversato Turchia, Grecia, Macedonia, Serbia, Croazia e Slovenia senza mai essere identificati. E questo è solo uno degli aspetti un po' assurdi di una situazione complicata di cui non si parla mai.