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Cellulari e droga in carcere con i droni, 21 arresti. Il servizio di Striscia

Cellulari e droga in carcere con i droni, 21 arresti. Il servizio di Striscia

Cellulari e droga in carcere con i droni, 21 arresti. Il servizio di Striscia

Secondo le accuse, l’organizzazione faceva base a Napoli, ma operava in penitenziari di tutta Italia. Tra i coinvolti, un fotografo e un informatico che modificavano i velivoli per farli volare nelle aree vietate. Un argomento di cui si è occupato anche Luca Abete.

Vendevano droga, cellulari e armi nei penitenziari italiani, introducendoli con i droni. Durante un blitz coordinato dalla Dda di Napoli è stata smantellata un’organizzazione che operava in diverse carceri. L’operazione si è conclusa con 21 arresti. Tanti gli attori in campo in questa vicenda, un fotografo e un informatico che si occupavano di modificare i droni per farli volare nelle aree vietate e che organizzavano le rotte di volo, diversi soggetti accusati di essere affiliati ai clan della Alleanza di Secondigliano, ai Lo Russo, i Sibillo e i Moccia. Dell’organizzazione fanno parte molte donne, per un commercio gestito da Napoli ma con trasferte in tutta Italia. 

Luca Abete incontra uno dei furbetti che manomettono i droni

Anche Striscia la notizia si è occupata di chi manomette questi velivoli per aggirare le limitazioni imposte dalla legge e consentirgli di sorvolare anche aree “no fly zone”. Come aeroporti, luoghi militari e… carceri. In questo servizio del 23 marzo 2022 Luca Abete incontra uno di questi furbetti. 

Tornando alle 21 misure cautelari, queste sono arrivate a conclusione del lavoro investigativo dei Pm Graziella Arlomede, Maria Sepe, Simona Rossi e coordinato dal procuratore Gratteri. Un’indagine partita dall’agguato compiuto da un pregiudicato napoletano legato ai Lo Russo rinchiuso nel carcere di Frosinone. L’uomo aveva sparato ad altri tre detenuti con una pistola che gli era stata mandata con un drone. Da lì è iniziata l’inchiesta, che ora ha assunto un profilo nazionale. Le 21 persone sono state accusate di associazione per delinquere di stampo camorristico finalizzata alla introduzione di droga e cellulari con i droni in diversi penitenziari italiani.   

Scoperta una piattaforma di volo su una terrazza fuori dal carcere di Secondigliano

Come detto, la base logistica di questo commercio illegale era a Napoli, gestita dalla madre di quello che viene considerato un boss di Bagnoli. Nei mesi scorsi gli inquirenti hanno anche scoperto la prima piattaforma di volo, allestita in una terrazza fuori dal carcere di Secondigliano.  

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