La Rai non poteva non sapere che il continuo riferimento a un social network non costituisse una forma di pubblicità. Così il Consiglio di Stato conferma la multa di 123.498 euro inflitta dall’Agcom alla Rai per pubblicità occulta a Instagram nel corso del Festival di Sanremo 2023. Sul palco dell’Ariston in diretta televisiva nazionale vennero fatti espliciti e ripetuti riferimenti a quella specifica piattaforma social. Chiara Ferragni, Amadeus e Gianni Morandi si fecero un selfie e l’influencer aiutò il conduttore ad aprire il proprio profilo su Instagram postando quella fotografia, tutto in diretta Rai.
La tv di Stato non poteva, per i giudici di Palazzo Spada che si sono espressi alcuni giorni fa, «ragionevolmente trascurare che il continuo riferimento a un determinato social network si sarebbe risolto nella promozione dello stesso (come di fatto accaduto); ciò implicava la necessità di conformare i messaggi – oggettivamente promozionali – alla disciplina di settore, atta a rendere edotto lo spettatore del contenuto promozionale».
Già il 15 febbraio 2023 Striscia la notizia con Pinuccio – inviato di Rai Scoglio 24 – si occupò del mistero dell’ipotetico spottone e della possibile pubblicità occulta. Ferragni e Amadeus avevano un accordo con il social network? I suoi dubbi arrivarono in Parlamento…
La denuncia del Codacons e la multa dell’Agcom
Fu il Codacons a sporgere una denuncia dalla quale scaturì la multa all’azienda. Due le contestazioni inziali e due le sanzioni inflitte: una di 175.143 euro e l’altra di 123.498 euro. Il Tar del Lazio con sentenza cancellò la prima sanzione, confermando il provvedimento dell’Agcom nel resto. Di qui il ricorso in appello al Consiglio di Stato, che ora dà ragione al Tar: si tratta di «comunicazione commerciale audiovisiva occulta». E tutto questo «sebbene non vi sia la prova di un rapporto di committenza tra il beneficiario della comunicazione commerciale e la Rai».
«Notevoli ritorni» per la Rai, per la concessionaria di pubblicità e per Instagram
Per il Consiglio di Stato, in più, non è dubitabile che l’aumento del bacino degli spettatori «abbia assicurato notevoli ritorni sia in favore dell’azienda pubblica sia, ancora, della concessionaria Rai Pubblicità sia, infine, dello stesso social Instagram» di proprietà di Meta, come Facebook.
Per i giudici la conferma è il «preventivo reclutamento di testimonial»
L’uso di testimonial è l’ulteriore prova, per il Consiglio di Stato. La conferma starebbe nel fatto che la «strategia è stata assicurata dal preventivo reclutamento di testimonial provenienti dal mondo delle piattaforme social: il riferimento è alla presenza, in qualità di conduttrice da affiancare al presentatore Amadeus, dell’influencer Chiara Ferragni (la quale vantava su Instagram circa 29 milioni di followers)».