In 18 mesi di attività 252 persone raggirate. I clienti avevano pagato anticipi per oltre 2 milioni di euro. Il tg satirico si è occupato per primo – e più volte – di questa società che proponeva case da sogno a prezzi ribassati.
Promettevano al compratore la casa dei sogni a un prezzo molto più basso di quello del mercato, offrendo allo stesso tempo il miglior guadagno al venditore. Due esponenti di spicco della società Reef Spa, tra cui l’amministratore Maurizio Misagordi, sono finiti agli arresti domiciliari con l’accusa di bancarotta fraudolenta e riciclaggio. A emettere l’ordinanza, eseguita dai Finanzieri del Comando di Roma, è stato il GIP del Tribunale capitolino su richiesta della Procura.
Moreno Morello, l’intervista all’amministratore Maurizio Misagordi
Striscia la notizia si è occupata per prima e in più occasioni di questa società che si proponeva come intermediaria nella compravendita di immobili. Un business poco chiaro: al momento di formalizzare l’acquisto, un imprevisto faceva saltare il rogito.
Dalle indagini delle Fiamme Gialle, cui hanno collaborato i reparti di Milano, Asti e Belluno, è emerso che gli indagati raggiravano persone intenzionate a comprare casa, con forme di pagamento a rate, senza che fosse necessario accendere mutui ipotecari e a prezzi nettamente inferiori a quelli di mercato. Dopo aver incassato la caparra, i due procrastinavano la stipula del rogito, giustificandosi dietro vari impedimenti sorti all’improvviso: dopo estenuanti rinvii proponevano un accordo transattivo, che a sua volta slittava di continuo.
Per legge l’azienda avrebbe dovuto restituire il doppio della caparra ai clienti insoddisfatti ma nella “policy” la Spa aveva riscritto le regole a modo suo.
Il primo dei servizi del tg satirico di Antonio Ricci è del 25 aprile 2022 ed è firmato dagli inviati Moreno Morello e Chiara Squaglia. E il 19 maggio 2022 Morello intervistò proprio Misagordi.
Reef Spa, raggirate 252 persone in 18 mesi di attività
In 18 mesi di attività sarebbero state ingannate 252 persone. Clienti che avevano pagato anticipi per un totale di oltre 2 milioni di euro, versati sui conti correnti personali dei due indagati dalle società immobiliari a loro riconducibili, una delle quali – sembrerebbe – condotta intenzionalmente al fallimento: patrimonio spolpato, passivo di oltre 11 milioni di euro. Il GIP ha emesso un decreto di sequestro preventivo per oltre 2,2 milioni di euro.
Il 22 marzo 2023 Moreno Morello tornò a occuparsi della vicenda, con una novità: la società originaria, che nel frattempo aveva cambiato nome, era fallita.