Stasera a Striscina la notizina nuovo episodio dell’inchiesta ribattezzata “Candidopoli”, in cui si è scoperto che alle elezioni locali in alcuni comuni italiani si sono presentate “liste civetta” al solo scopo di sfruttare da parte dei candidati la possibilità di ottenere l’aspettativa elettorale retribuita, come previsto dalla legge. In pratica, un modo semplice per avere un mese di congedo pagato dalla collettività.
Dopo il primo caso di Carbone, il comune in provincia di Potenza in cui alcuni esponenti delle forze dell’ordine si sono candidati salvo poi dimettersi una volta eletti, l’elenco si è giorno dopo giorno allungato e lo stesso meccanismo è stato svelato anche in altri piccoli comuni di tutta Italia, da Nord a Sud.
Nel servizio in onda stasera, Pinuccio ha scoperto che a Posina (Vicenza), non solo una lista presentava nominativi provenienti dalla provincia di Foggia (700 km di distanza dal vicentino), ma che alcuni candidati sarebbero perfino stati inseriti a loro insaputa, con tanto di firme false.
È qui che la vicenda assume contorni più preoccupanti, perché non si tratterebbe più “soltanto” di un escamotage per godere delle aspettative elettorali retribuite, ma di un vero e proprio reato che il comune di Posina – che ora rischia il commissariamento – ha segnalato alla procura e al ministero. E in attesa che il ministro Lamorgese risponda, Striscia e Pinuccio continuano a indagare…
Intanto, vi riproponiamo l’ultimo servizio andato in onda lo scorso 15 ottobre, che si occupa di questo tema.