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L’Italia cade a pezzi: crolli a Cagliari e Napoli, tragedie sfiorate

L’Italia cade a pezzi: crolli a Cagliari e Napoli, tragedie sfiorate

L’Italia cade a pezzi: crolli a Cagliari e Napoli, tragedie sfiorate

Nella giornata di ieri sono avvenuti due crolli notevoli: uno è avvenuto nell’aula magna dell’Università di Cagliari, un altro nel cimitero di Poggio Reale a Napoli. In entrambi i casi poteva avvenire una strage, ma il pericolo è stato scampato. Due combinazioni “fortunate” in quanto nell’Università del capoluogo sardo gli studenti, solo da qualche ora, non erano presenti e nel cimitero le visite erano finite da poche ore.

Crollo Università a Cagliari, il commento del Rettore 

Intorno alle 22 l’edificio che ospita l’aula magna del Magistero di Cagliari è crollato. I ragazzi che uscivano dalla mensa e quelli che alloggiano nella vicina casa dello studente si sono riversati per strada, dopo aver udito il boato, e hanno tempestivamente chiamato i Vigili del fuoco; questi ultimi hanno anche utilizzato i droni all’interno dell’edificio per capire che effettivamente non ci fosse nessuno.

Una tragedia sfiorata: l’edificio, fino a qualche ora prima dell’accaduto, era pieno di ragazzi; l’università è stata chiusa alle 20 e il fatto è avvenuto alle 21:50. L’edificio è collassato su sé stesso, sono rimasti in piedi solo la parte inferiore della facciata e le colonne portanti che tenevano la struttura attaccata a un’altra costruzione. In alcuni impianti del complesso erano stati fatti di recente dei lavori di ristrutturazione. All’Ansa il Rettore dell’Università di Cagliari ha dichiarato: “Non c’è stato nessun segnale che si potesse verificare quanto accaduto.”

Ora l’area è stata messa in sicurezza e si indagherà sulle cause del crollo.

Crollo nel cimitero di Napoli, non è la prima volta 

Il secondo crollo della “sfortunata” giornata del 18 ottobre riguarda il cimitero di Poggio Reale (Napoli), dove è venuta giù un’intera congrega. La situazione ha dell’incredibile in quanto una serie di bare sono rimaste in bilico e rischiano di cadere a terra.

La zona è stata completamente recintata; nell’area era già avvenuto un precedente cedimento lo scorso gennaio. In quell’occasione era stata aperta un’indagine per far luce sulle responsabilità e sul motivo di quanto accaduto, con l’emissione di venti avvisi di garanzia.

In seguito all’evento di ieri, una decina di bare si trovano ora in una situazione di instabilità e rischiano di cadere al suolo, con delle salme visibili e prive di protezione.

Il crollo riguarda una congrega di quattro piani, vicino al crematorio, in una zona distante dal precedente avvenuto dieci mesi fa; sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, gli agenti di Polizia locale, oltre ai servizi comunali chiamati dai residenti della zona.

Non solo crolli: le anomalie dei cimiteri in Italia 

Quello del crollo al cimitero di Napoli è solo l’ultimo episodio che ha dell’assurdo. Sempre nel napoletano, ma ad Arzano, Luca Abete aveva scoperto che dentro una delle cappelle del cimitero si trovava un ufficio comunale in cui, tra un loculo e l’altro, si trovavano le scrivanie degli impiegati.


Non solo. Al cimitero di Santa Maria dei Rotoli a Palermo, invece, Stefania Petyx aveva avuto modo di documentare la carenza di posti mentre, sempre nel capoluogo siciliano, il forno crematorio fuoriuso aveva costretto i parenti dei defunti a sostenere costi esorbitanti per l’ultimo addio ai loro cari.

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