La vicenda della Lombardia rimasta per una settimana in zona rossa invece che in zona arancione per via di alcuni dati sbagliati sembra una barzelletta, ma purtroppo è la realtà.
Una situazione complicata, che ha dato vita a un intenso botta e risposta tra la Regione e il ministero della Salute, fatto di accuse e recriminazioni reciproche.
La Lombardia era stata classificata come zona rossa domenica 17 gennaio, prevedendo quindi le misure più drastiche tra cui la chiusura dei negozi e il divieto sugli spostamenti non essenziali. Dopo una serie di confronti tra i tecnici dell’Istituto Superiore di Sanità e la Regione Lombardia, venerdì 22 gennaio il ministero della Salute aveva comunicato che i dati lombardi non erano corretti, e che quindi la classificazione della Lombardia era stata rivista e riportata in zona arancione. La Lombardia, quindi, è stata una settimana in area rossa per errore, con notevoli conseguenze economiche soprattutto per i commercianti.
Regione Lombardia e l’Istituto superiore di sanità danno versioni diverse su come sia avvenuto l’errore.
Poi la marcia indietro: «…Probabilmente non è colpa di nessuno…». E allora, dopo le imbarazzati dichiarazioni di stamattina del governatore Attilio Fontana sull’incredibile pasticcio dei dati sui contagi in Lombardia, il Tapiro d’oro gigante non poteva che partire alla volta del Palazzo della Regione a Milano. Una consegna simbolica recapitata dall’inviato Valerio Staffelli al Governatore Fontana.