Continua a far discutere il servizio di Striscia realizzato dal nostro Vittorio Brumotti a Guardavalle, dove la famiglia Gallace, una delle più potenti della ‘ndrangheta, ha donato la statua di Sant’Agazio che è stata posizionata davanti al municipio.
Intervistato dal nostro inviato, Giuseppe Ussia, il sindaco del paese in provincia di Catanzaro aveva così risposto: «Per me non è un problema, la famiglia Gallace ha pagato il suo conto con la giustizia (il boss è in carcere con una condanna all’ergastolo per omicidio, ndr), ma se dei cittadini chiedessero di rimuoverla lo farei, basterebbe una lettera con le firme, nessuno deve avere paura».
A telecamere spente, però, il primo cittadino aveva confessato: «Se tolgo la statua mi sparano».
Oltre al Codacons si sono alzate le voci di Giuseppe Brugnano e Simone Puccio, rispettivamente consigliere comunale di San Luca (Reggio Calabria), nonché segretario nazionale della Federazione Sindacale di Polizia, e consigliere comunale di Botricello, che in una nota congiunta dichiarano: «Siamo disponibili ad avviare personalmente la raccolta firme a Guardavalle perché il sindaco possa rimuovere la statua di Sant’Agazio donata dalla famiglia Gallace e posizionata davanti al palazzo comunale della cittadina. Il procuratore Gratteri ha perfettamente ragione quando dice che la statua va tolta perché rappresenta una forma di esternazione del potere».
«Le immagini del servizio di Striscia la Notizia – sostengono Brugnano e Puccio – hanno messo a nudo la spavalderia mafiosa, rappresentata proprio dalla statua posta davanti al Comune. I simboli religiosi, quando sono legati al potere mafioso e alla sua ostentazione, rappresentano un significato rilevante che la consorteria vuole dare alla popolazione. Ecco perché quella statua va subito rimossa. Considerata la difficoltà del sindaco ad occuparsene in prima persona abbiamo chiesto stamani, allo stesso primo cittadino, l’autorizzazione per posizionare un banchetto nella piazza di Guardavalle che ci consenta, sabato 22 dicembre, dalle 9 alle 13, di raccogliere le firme necessarie per rimuovere la statua».
Come riporta l’Ansa, i due consiglieri comunali hanno lanciato un appello alla popolazione di Guardavalle, «affinché partecipino in piena libertà alla raccolta firme, comprendendo che non possiamo lasciare che la ‘ndrangheta semini sul territorio attraverso la simbologia del potere e della supremazia».