Stasera a Striscia la notizia (Canale 5, ore 20.35), Moreno Morello torna a parlare di Watly, il computer termodinamico che – secondo il suo fondatore Marco Attisani – sarebbe in grado di «purificare l’acqua, generare elettricità, creare connessione a internet e dissetare il pianeta».
Nei precedenti servizi l’inviato di Striscia ha documentato come la promozione e le aspettative create attorno al progetto da Marco Attisani abbiano coinvolto personalità del calibro del ministro Luigi Di Maio e del viceministro Giancarlo Cancelleri. A questo si aggiunge un quesito ancora irrisolto: com’è possibile che la Comunità Europea abbia destinato quasi un milione e mezzo di euro a fondo perduto per un progetto che, sul campo, non ha ancora offerto nemmeno un bicchiere d’acqua “purificata”?
Gli articoli sul sito dedicato della Commissione Europea decantavano Watly come una macchina in grado di “trasformare paesaggi aridi in terre fertili e città intelligenti” e che “le prime cinque unità sarebbero state consegnate entro la fine del 2017”. Evidentemente, però, a Bruxelles non sono campioni di verifiche, perch è bastato che Morello si interessasse per l’acquisto di una Watly – con la collaborazione di una Onlus in Kenya – per portare allo scoperto Attisani: lo “Steve Jobs dell’Africa” prima si è mostrato possibilista, poi è sparito. Così come si è arenato il suo progetto.
E una risposta a tutto questo la cerca anche Renzo Riva, un privato cittadino da anni impegnato nel far luce sulla vicenda di Watly e del suo funambolico fondatore Marco Attisani: «A questa macchina hanno dato soldi a destra e a manca – ha dichiarato a Striscia –, eppure è un progetto che non avrebbe mai potuto trovare una concreta attuazione. Come ha fatto l’Europa a riconoscere che la start-up ha avuto qualche risultato e quindi dargli i fondi? Ho fatto un esposto alla Guardia di Finanza e ho inviato all’Olaf (Ufficio Europeo per la Lotta Antifrode) le puntate di Striscia».
In attesa di sapere dagli uffici dell’Unione Europea il criterio con cui vengono finanziati i progetti “innovativi”, Striscia continuerà a indagare.