Sono tre le persone arrestate dai carabinieri di Castello di Cisterna (in provincia di Napoli) nell’ambito di un’indagine su una sparatoria tra opposte fazioni criminali a Brusciano, nel napoletano, che si è tenuta lo scorso aprile.
Per gli inquirenti si è trattato da un agguato camorristico in cui è rimasto ferito un pregiudicato del posto. Gli indagati sono accusati a vario titolo di tentato omicidio e porto illegale di armi da fuoco, con l’aggravante del metodo mafioso.
Stando alla ricostruzione effettuata dai carabinieri, nel corso della sparatoria erano stati esplosi oltre 15 colpi d’arma da fuoco in strada, mettendo in pericolo l’incolumità di possibili passanti.
Ad aprire il fuoco – secondo quanto si apprende da alcuni giornali locali – furono due affiliati del clan Palermo, tratti in arresto insieme a un affiliato dello storico clan Rega che intervenne per difendere la vittima dell’agguato.
Le indagini hanno svelato anche alcune forme di espressione simboliche della camorra, come il bacio di stampo mafioso sulle labbra avvenuto tra due affiliati al clan Rega a suggello del vincolo esistente. Inoltre, è stata rinvenuta e posta sotto sequestro una delle armi adoperate nel conflitto a fuoco, causato da contrasti nella gestione dei traffici illeciti di stupefacenti.
Poche ore prima della sparatoria sul luogo era presente Vittorio Brumotti con la sua troupe, proprio per documentare lo spaccio di droga nella zona. Secondo quanto riportano alcuni media locali, gli indagati erano già appostati per dar vita all’agguato, rimandato proprio per la presenza delle telecamere.
La misura cautelare seguirebbe ad analoghi provvedimenti già emessi dall’autorità giudiziaria, volti a contrastare la faida camorristica in corso sul territorio di Brusciano, lo stesso in cui il sindaco fu aggredito da alcuni spacciatori.
Intanto, l’attività di Striscia la notizia contro i pusher e la criminalità non si ferma, come dimostrano gli ultimi servizi del nostro inviato, che recentemente ha documentato la situazione di degrado a Rozzano, nell’hinterland milanese.