Le autorità hanno sequestrato 53 automobili e centinaia di metri di rame nella località campana. Per rimuovere i rifiuti occorrerà la bonifica. Luca Abete ha documentato il degrado in cui vivono gli abitanti.
Dopo i servizi di Striscia la notizia che hanno documentato la situazione di degrado, povertà e di scarsa igiene nel campo rom di Giugliano in Campania (Napoli), la mattina del 24 marzo è scattato un blitz delle autorità. L’operazione, condotta dai carabinieri, dall’Esercito Italiano e dalla polizia metropolitana ha portato al sequestro di 53 auto (rimosse con i carroattrezzi), dieci carcasse e centinaia di metri di rame, metallo che si vende fino a dieci euro al chilogrammo. Non si è potuto fare nulla per quanto riguarda le tonnellate di rifiuti, accatastati intorno al campo di via Carrafiello, per la cui rimozione serve la bonifica. Luca Abete ha raccontato la vita degli abitanti del campo, mostrando nei suoi servizi le precarie condizioni in cui crescono e giocano i bambini, molti dei quali non vanno neanche a scuola.
La vita difficile dei bambini senza scuola nel campo di Giugliano in Campania (Napoli)
Tutte le automobili sequestrate sono senza assicurazione e qualche vettura è addirittura provento di furto. Inoltre, un uomo è stato sorpreso mentre tentava di allontanarsi a bordo di un piccolo furgone ed è stato denunciato perché non possedeva la patente di guida. Sul posto sono giunti anche i servizi sociali che hanno controllato le condizioni di chi vive nel campo e soprattutto quelle dei bambini, per assicurarsi che tornino a scuola.
Animali legati alle roulotte del campo nomadi
Oltre alle montagne di rifiuti e alle carcasse di veicoli, nel campo nomadi ci sono diversi animali, in particolare galli, montoni e agnelli, che vivono legati alle roulotte. L’ASL veterinaria si occuperà di loro. Infine, tutt’intorno scorrazzano topi, inseguiti dai gatti che gli danno la caccia. Nel servizio dell’8 giugno 2020, l’inviato Luca Abete ha mostrato le immagini dei terreni coltivati che si trovano nei pressi del campo e ha raccolto le testimonianze degli abitanti della zona, che denunciano da tempo la situazione.