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Caos negli aeroporti: cosa succede e perché le compagnie scioperano

Caos negli aeroporti: cosa succede e perché le compagnie scioperano

Caos negli aeroporti: cosa succede e perché le compagnie scioperano

Continua il caos all’interno degli aeroporti italiani: previsto per domenica 17 luglio un ulteriore sciopero che vedrà le maggiori compagnie low cost rimanere a terra dalle 14 alle 18.
Una nuova data, che potrebbe creare non pochi disagi in vista delle partenze per le vacanze estive e che va ad aggiungersi agli altri due scioperi indetti l’8 e il 25 giugno. Secondo Filt Cgil e Uiltrasporti, i sindacati che hanno indetto lo sciopero di domenica, la decisione si sarebbe resa necessaria dato che nessuna azione è stata intrapresa per tutelare il personale navigante.

Le proteste riguardano le condizioni di lavoro e le retribuzioni considerate inadeguate da parte del personale delle compagnie aeree. Dopo la pandemia e il blocco forzato di moltissimi voli, sono stati ridotti dei posti di lavoro e ad oggi, che la domanda di viaggi aerei è tornata forte come prima della crisi, piloti e assistenti di volo non bastano per stare al passo con il numero di voli.

Nonostante dovrebbero essere garantiti i voli tra le 7 e le 10 del mattino e tra le 18 e le 21 di sera, l’annuncio di questo nuovo blocco ha destato non poche polemiche, provenienti soprattutto dal Codacons e da Assoutenti.
In particolare il presidente del Codacons, Carlo Rienzi ha parlato di una “vera e propria violenza verso gli utenti, che non hanno alcuna colpa e che, ricordiamolo, pagano attraverso i biglietti e i servizi aerei lo stipendio di piloti e assistenti di volo. Usare i cittadini come ostaggi impedendo loro di raggiungere le località di villeggiatura è un atto irresponsabile che aggrava la situazione già critica del trasporto aereo”.
Mentre Assoutenti prega di trovare “soluzioni alternative che non arrechino danno ai consumatori”, la situazione resta invariata e moltissime persone potrebbero ritrovarsi nella condizione di vedere il proprio volo cancellato.

Una situazione analoga a quella documentata da alcuni servizi di Striscia la Notizia durante il periodo pandemico, quando moltissimi passeggeri avevano visto il loro viaggio andare in fumo a causa delle restrizioni. Proprio in questa occasione, Chiara Squaglia aveva parlato con l’avvocato Edno Gargano e interpellato anche la vice direttrice generale dell’ENAC (l’ente nazionale per l’aviazione civile) per capire le mosse da svolgere per richiedere il rimborso e tutti i diritti legati al passeggero.


Ma il TG Satirico entrò ancora più nel dettaglio con un servizio dedicato ai disagi con l’ex compagnia di bandiera Alitalia che, nonostante i biglietti venduti e i voli mai decollati a causa del lockdown, si dimostrò incapace di restituire in tempo utile i rimborsi ai passeggeri. E non solo, richiedere informazioni era un compito assai difficile: l’unico modo era un call center a pagamento, per niente economico. Per questo motivo Rajae Bezzaz aveva raccolto le testimonianze dei consumatori, esasperati da rimborsi che non accennavano ad arrivare.

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