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Dissequestrato il Canale Lagrimaro: la bonifica dopo la denuncia di Striscia

Dissequestrato il Canale Lagrimaro: la bonifica dopo la denuncia di Striscia

Dissequestrato il Canale Lagrimaro: la bonifica dopo la denuncia di Striscia

A distanza di tre anni e mezzo dalla denuncia di Striscia la notizia, il Canale Lagrimaro è stato finalmente dissequestrato. La decisione porta la firma del Tribunale di Foggia, che su istanza del sindaco e in accordo con Noe, Procura, Provincia di Foggia, Arpa e Consorzio di Bonifica ha constatato l’avvenuta bonifica dell’arteria di scolo in cui i Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico avevano ravvisato lo scarico illecito di “rifiuti di diversa tipologia, acque di morchia, reflui di vasche imhof, lastre in eternit, rifiuti solidi”.

Canale Lagrimaro, il calvario e i danni ambientali

Tutto ha avuto inizio nel 2019 quando Pinuccio aveva mostrato al pubblico di Striscia la notizia le condizioni del canale di scolo, che avrebbe dovuto raccogliere acque piovane e che invece si mostrava quasi come una colata di cemento


In seguito al servizio del Tg Satirico, il Noe aveva disposto il sequestro preventivo del Lagrimaro, che scorre in mezzo alle campagne di Cerignola per circa 2 km. Sequestro successivamente confermato dopo le prove raccolte che dimostravano lo scarico da parte delle aziende dell’area di residui di lavorazione che inquinavano la falda acquifera. 

Per questo a carica di 60 dei 129 imprenditori ritenuti coinvolti fu inviato un avviso di garanzia per danno ambientale

La nuova vita del Canale Lagrimaro

Ora il Canale Lagrimaro ha subito una lunga opera di bonifica, che ha consentito al Tribunale di disporre il dissequestro e di riportare la falda alla sua funzione originaria.

“Con il dissequestro del Canale Lagrimaro – spiega l’assessore alle attività produttive del comune di Cerignola, Sergio Cialdella – si chiude una pagina triste per la nostra città e per le nostre aziende. Da questo momento Consorzio e Provincia potranno rilasciare le autorizzazioni per lo scarico della fogna bianca, che fino ad ora erano precluso a tutte le imprese della Zona Industriale. Ci lasciamo alle spalle un annoso problema, soprattutto con la costruzione di ulteriori infrastrutture, la cui mancanza negli ultimi 50 anni ha creato disguidi alla cittadinanza e alla zona industriale”.

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