Le fake news diffuse per la maggior parte dai mezzi di comunicazione di massa, sono un fenomeno mediatico con quale nel XXI secolo, necessariamente, le persone devono fare i conti.
La locuzione inglese, che corrisponde all’italiano “notizie false”, è ormai entrata nella quotidianità dei nostri giorni. Cresciute a dismisura con l’avvento di Internet e dei social network, le fake news si presentano sotto varie forme, con l’unico scopo di ingannare il pubblico, facendo leva su paure ed emotività dell’opinione pubblica.
Secondo una ricerca di AGCOM, in Italia più della metà delle fake news, il 57%, sono notizie riconducibili a fatti di cronaca, politica e accadimenti di rilevanza internazionale;il 19% è concentrato su notizie di carattere scientifico e tecnologico e il 16% su fatti riguardanti cultura e spettacolo. Difendersi da queste informazioni è ormai diventato essenziale ed è per questo motivo che Striscia la Notizia ha deciso di mettere a servizio del pubblico, grazie all’aiuto di Marco Camisani Calzolari, una serie di servizi nei quali si approfondisce il fenomeno della disinformazione e si offrono strumenti concreti per cercare di combatterla.
Un servizio dedicato alla storia delle Fake News ha fatto sì che Marco Camisani Calzolari abbia avuto l’occasione di spiegare come questo, per quanto accentuato nei giorni nostri, in realtà risalga a migliaia di anni fa, addirittura è noto che le prime fake news siano riconducibili ad ancor prima della nascita di Cristo. Dalla falsa racconta da Erodoto nell’ Grecia ,alla famosissima bufala dell’Ottocento che ha portato molteplici investitori a perdere ingenti cifre di denaro alla Borsa di Londra, fino alla spietata propaganda annunciata, la storia umana, anche prima dei social, è disseminata di bufale.
Oggi però i cittadini sono molto più fortunati alle persone rispetto all’Ottocento: nonostante si siano moltiplicate le possibilità di imbattersi in notizie false in rete, è pur vero che si sono moltiplicati contemporaneamente anche gli strumenti tecnologici per difendersi.
In Italia, a oggi, il 73% dei cittadini dei ammettere di saper riconoscere le fake news e sapersi difendere, tra questi goffi tentativi di propaganda e giovanissimi. Ma sarà davvero così?
Come ci spiega Marcosani Calzolari per dare una mano agli utenti, alcune aziende digital scese in campo per cercare di contrastare questo fenomeno. Esiste, per esempio, un servizio gratuito anti fake news creato da Google, denominato Fact Check Explorer, che segnala, attraverso l’inserimento di parole chiave della notizia che vuole verificare, se ci sono smentite a riguardo.