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L’intervista a Carlo Bartoli su Lilli Gruber e gli orecchini. Oggi a Striscia

L’intervista a Carlo Bartoli su Lilli Gruber e gli orecchini. Oggi a Striscia

L’intervista a Carlo Bartoli su Lilli Gruber e gli orecchini. Oggi a Striscia

«Io non lo avrei fatto. Andando in video non mostrerei nessun logo di brand. Il nostro è un lavoro che necessita della fiducia dei cittadini e per averla non si può essere a libro paga di aziende». Così Carlo Bartoli, presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, questa sera a Striscia la notizia (Canale 5, ore 20:35) stigmatizza lo sfoggio reiterato – per anni – di orecchini di una nota marca di gioielli da parte di Lilli Gruber durante il programma Otto e mezzo su La7. «Nel Testo unico dei doveri del giornalista c’è scritto con chiarezza quello che un giornalista può fare o meno in termini di pubblicità», dice Bartoli all’inviato Pinuccio. «Non presta il nome, la voce, l’immagine per iniziative pubblicitarie. Sono consentite, a titolo gratuito e previa comunicazione scritta all’Ordine di appartenenza, analoghe prestazioni per iniziative pubblicitarie volte a fini sociali, umanitari, culturali, religiosi, artistici, sindacali». Il presidente Cnog specifica poi che in tante occasioni l’Ordine dei giornalisti ha sanzionato, o addirittura sospeso, colleghi che non hanno rispettato questa regola: «Ci sono i consigli di disciplina, davanti ai quali i giornalisti possono essere chiamati a rispondere. Quindi se verrà considerato che questi gioielli nel modo in cui sono stati esposti configurano una sorta di pubblicità occulta, Gruber sarà sanzionata, o addirittura sospesa, come è successo a molti altri».

Il servizio completo questa sera a Striscia la notizia.

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