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La spiaggia è troppo sporca: bimbo di 7 anni la ripulisce da mozziconi e rifiuti

La spiaggia è troppo sporca: bimbo di 7 anni la ripulisce da mozziconi e rifiuti

La spiaggia è troppo sporca: bimbo di 7 anni la ripulisce da mozziconi e rifiuti

Si era recato in spiaggia con la madre per trascorrere una giornata di svago, dopo il tanto tempo passato in casa a causa del lockdown, ma una volta arrivato lì l’ha trovata piena di rifiuti. Così, un bambino di 7 anni ha deciso di rimboccarsi le maniche, o meglio il costume, e ripulirla.

La notizia arriva da Castellammare di Stabia e l’immagine del giovane armato di paletta e sacchetto che raccoglie mozziconi e rifiuti è diventata virale dopo che la madre ha condiviso la buona azione del figlio su Facebook.

“Stamattina ore 9:00, Calcina, un mare cristallino e la spiaggia uno schifo grazie agli incivili di turno! Non si poteva guardare!! – si legge nel post pubblicato sul gruppo ‘Sei stabiese se…’ - Allorché mio figlio, un bambino di appena 7 anni (molto arrabbiato e deluso) ha voluto una bustina ed ‘armato’ di palettina ha deciso che i rifiuti andavano tolti per non inquinare il mare e così abbiamo dato la caccia a rifiuti e mozziconi di sigarette! Molti adulti dovrebbero avere il cervello ed il modo di vedere le cose di un bambino!”

Le immagini realizzate dalla mamma del bambino sono quelle che purtroppo negli ultimi giorni si vedono anche in tante altre parti d’Italia. I mozziconi di sigaretta, in particolare, rappresentano una vera piaga per la loro particolare composizione che li rende altamente inquinanti.

Striscia la notizia, da tempo si batte per sensibilizzare il pubblico a non gettare per strada o nell’ambiente questo tipo di rifiuti e ha lanciato la petizione “No mozziconi a terra” con cui i sindaci si impegnano ad avviare azioni volte a contrastare questa brutta abitudine. 

Tanti i sindaci che hanno aderito e tante anche le idee che sono arrivate da ogni parte d’Italia per trovare il modo di riciclare i mozziconi.

Ai rifiuti che già di consueto vengono abbandonati sulle spiagge, però, negli ultimi tempi si sono aggiunte anche le mascherine.

Proprio negli ultimi giorni l’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Sicurezza Ambientale) ha lanciato l’allarme: “In base ad alcune stime recentemente diffuse, il fabbisogno giornaliero di mascherine della cosiddetta Fase 2 si aggirerebbe intorno ai 35/40 milioni di pezzi. La produzione di rifiuti giornaliera su scala nazionale risulterebbe pertanto compresa tra 250 e 720 tonnellate. Utilizzando il peso medio di 11 grammi (che prende in considerazione tutte le tipologie di mascherine) e un fabbisogno intermedio di 37,5 milioni, si avrebbe una produzione giornaliera di circa 410 tonnellate. La produzione calcolata sino a fine 2020 (circa 240 giorni) si attesterebbe, pertanto, tra le 60.000 e le 175.000 tonnellate di rifiuti, con un valore sulla media di circa 100.000 tonnellate”.

Nelle ultime settimane vi avevamo già mostrato in diversi servizi come guanti e mascherine abbiano invaso le strade delle principali città italiane, dove vengono abbandonate senza pensare alle conseguenze per l’ambiente e la salute degli altri cittadini.

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