News

Mascherine prodotte da Fca, Striscia continua a indagare

Mascherine prodotte da Fca, Striscia continua a indagare

Mascherine prodotte da Fca, Striscia continua a indagare

Moreno Morello continua a indagare sulle mascherine chirurgiche prodotte da FCA e distribuite a milioni con il logo della Presidenza del Consiglio.

Alcuni campioni di mascherine sottoposti a controlli non sarebbero a norma e i risultati di laboratorio dimostrerebbero una capacità filtrante inferiore ai parametri richiesti dalla normativa.


A questo si aggiunge il fatto che a fronte di una produzione enorme, si parla di circa 100 milioni di pezzi, non è chiaro quando e con quali modalità vengano poi effettuati i controlli periodici di qualità.

Questa sera Striscia si rivolge all’Istituto Superiore di Sanità per cercare di capire quale affidamento possano dare le certificazioni che rilascia, visto che molti campioni analizzati, e non solo quelli prodotti da FCA, non risultavano conformi pur avendo la validazione dell’Istituto.

Ultime News

tutte le news

Potrebbero interessarti anche...

vedi tutti
Gli squali dei contratti di luce e gas pt. 2. Bugie e insulti agli anziani

Gli squali dei contratti di luce e gas pt. 2. Bugie e insulti ...

Moreno Morello continua l'inchiesta sull'agenzia attiva tra Lazio e Piemonte che, presentandosi come partner di Acea Energia, avrebbe raggirato gli utenti che avevano appena cambiato fornitore, tentando di farli tornare sui proprio passi sostenendo che ci fossero (false) anomalie nelle bollette, risolvibili con un intervento tecnico. In realtà lo scopo era fargli firmare un nuovo contratto. L'inviato intervista Giuseppe Lauretti, l'avvocato dell'agenzia

Acquisti, investimenti? Ma no, si trattava di donazioni o contributi associativi

Acquisti, investimenti? Ma no, si trattava di donazioni o contributi ...

Moreno Morello continua l'indagine sul "promotore" che avrebbe facilitato il trasferimento all'estero di circa un milione di euro di tanti cittadini attraverso la piattaforma Venice Swap. L'ideatore dei gettoni che tante persone ricevevano a seguito dei versamenti in euro è l'indipendentista veneto Gianluca Busato, che dice: questi "token", o gettoni digitali, non erano una forma di investimento, ma un sostegno a un club di imprenditori