Perquisiti gli uffici e le abitazioni dell'ex Presidente del Consiglio e dell'ex ad di Leonardo, Alessandro Profumo, indagati per corruzione internazionale aggravata. Gli scoop di Striscia sulla vicenda.
La notizia è esplosa come una bomba il 6 giugno 2023: perquisiti su mandato della Procura di Napoli le abitazioni e gli uffici dell’ex presidente del Consiglio e ministro degli Esteri Massimo D’Alema e l’ex amministratore delegato del colosso industriale statale Leonardo, Alessandro Profumo. Il reato su cui si indaga è corruzione internazionale aggravata e si riferisce a una presunta intermediazione per la vendita alla Colombia di forniture militari da parte di Leonardo e Fincantieri. Un business da 4 miliardi di euro. La trattativa avrebbe dovuto fruttare una “provvigione” di 80 milioni, da dividere tra gli italiani (uno di questi sarebbe D’Alema) e alcuni pubblici ufficiali colombiani.
Ma l’affare da 4 miliardi di euro non si è mai concretizzato
Oltre a Profumo, D’Alema, sono indagati i due broker Emanuele Caruso e Francesco Amato, Giuseppe Giordo, ex Direttore generale della Divisione Navi Militari di Fincantieri, Umberto Bonavita e Gherardo Gardo che avrebbero rappresentato in Italia lo studio legale associato americano Robert Allen Law di Miami indicato da D’Alema per finalizzare gli accordi, e un uomo ritenuto vicino all’ex premier e che avrebbe preso parte alla trattativa, Giancarlo Mazzotta, ex sindaco di Carmiano. I contratti non sono mai andati in porto e l’affare da 4 miliardi di euro non si è mai concretizzato.
Massimo D’Alema diceva: «Riceveremo tutti noi 80 milioni di euro»
Pinuccio racconta la vicenda dal marzo 2022 e se n’è occupato fino al 15 dicembre 2022, per un totale di 28 servizi. In tutti questi mesi, il silenzio dei giornali e dei media italiani è stato quasi assoluto, con l’eccezione di La Verità, il quotidiano che ha diffuso un audio in cui D’Alema parla di “80 milioni di euro” di commissione, e che solo Striscia ha mandato in onda. Per la prima volta in questo servizio del 3 marzo 2022.
Pinuccio ha seguito la storia chiedendo conferme o smentite da tutti i soggetti coinvolti. Leonardo non ha risposto, mentre Fincantieri ha assicurato di aver trattato solo con le “istituzioni preposte”. Peccato che poi l’inviato abbia trovato messaggi di D’Alema su WhatsApp in cui appare informatissimo sugli sviluppi della trattativa e una fotografia in cui i broker pugliesi e l’ex sindaco Mazzotta sono in posa con alcuni esponenti del governo colombiano che hanno firmato in quello stesso giorno il memorandum con Fincantieri. Che strana coincidenza.