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Pescara, maxi operazione della Finanza: sequestrati oltre 1 milione di giocattoli contraffatti

Pescara, maxi operazione della Finanza: sequestrati oltre 1 milione di giocattoli contraffatti

Pescara, maxi operazione della Finanza: sequestrati oltre 1 milione di giocattoli contraffatti

Nella giornata del 7 novembre la controffensiva delle fiamme gialle di Pescara ha agito contro il traffico milionario di articoli giocattolo e carte da gioco fake

Cosa è successo? Scoperte una serie di violazioni al Codice del consumo per la sicurezza dei prodotti, marcatura CE e prescrizioni d’uso: i militari dell’operazione “Stop Fake”, che da tempo si occupa di merci contraffatte, hanno sequestrato e ritirato dalla vendita prodotti falsi che venivano immessi nel mercato della provincia pescarese, privi di istruzioni, prescrizioni e destinazioni d’uso in lingua italiana. 

Il pericoloso business dei giochi contraffatti

I responsabili di questo business rischiano sanzioni di circa 25 mila euro, e oltre a far circolare qualcosa di illegale, questi “venditori” mettono in pericolo altre persone. Infatti, se già la mancanza di avvertenze è pericolosa per la salute e l’incolumità fisica dei consumatori adulti, il rischio aumenta quando si tratta di prodotti destinati ai più piccoli. 

«La contraffazione è un fenomeno criminale, pervasivo ed in continua evoluzione – dice il comandante provinciale, Colonnello Antonio Caputo – Il legame tra riciclaggio di denaro, reati finanziari e contraffazione, fisica e in rete, è sempre più saldo. Con l’avvento delle nuove frontiere tecnologiche, i rischi di cedere, vendere o scambiare un falso dal valore di pochi centesimi di euro come un pezzo raro e costoso, sono decuplicati». 

Giocattoli contraffatti, la geografia dell’illegalità

Il settore da tempo si è delocalizzato, in quanto l’80% degli articoli circolanti a livello nazionale sono realizzati in Cina. Su questo territorio, la produttività è rilevante e il sistema di distribuzione si divide su due binari: vendite fisiche e vendite online tramite e-commerce. 

Ci sono particolari strumenti, però, che vengono utilizzati come tramite: le piattaforme social sono (a volte inconsapevolmente) protagoniste di questo business: nel 2019, è stato registrato un aumento del 171% degli account Instagram di alcuni influencer che fungono da strumento per vendere merci false al loro pubblico indirizzando gli utenti ad acquistare le merci contraffatte e non, tramite link da loro pubblicati. 

Come ricorderete, anche Striscia la Notizia si è occupata del fenomeno della contraffazione e delle truffe informatiche. Chiara Squaglia aveva svelato come profili di account Instagram, molto seguiti, siano utilizzati per la promozione di oggetti fake. Infatti, la visibilità di questi influencer viene sfruttata e talvolta loro stessi non sono nemmeno a conoscenza della truffa che stanno proponendo. 

Anche Valerio Staffelli si è occupato della contraffazione sul mercato dei beni di lusso che ogni anno, causa enormi perdite all’economia italiana.

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