Sono tornate a casa, in Italia, le due sorelline marocchine trattenute in Marocco da mesi contro la loro volontà dal padre e dal fratello.
Si tratta delle due giovani di 10 e 13 anni, che erano state portate dai familiari nel loro Paese d’origine con la scusa di trascorrere lì le feste natalizie. Ma una volta giunte a destinazione i due uomini hanno fatto sparire i documenti delle bambine e della madre e sequestrato tutti i soldi.
Tutto questo per sottrarre le giovani alla cultura occidentale e impedire loro di crescere in Italia e – magari – di innamorarsi di un italiano, come accaduto già alla sorella maggiore Nouhaila, di vent’anni.
È lei a lanciare l’allarme rivolgendosi anche a noi di Striscia la notizia per accendere i riflettori sulla vicenda.
Ecco cosa aveva raccontato alla nostra inviata Rajae lo scorso 20 gennaio.
Dopo mesi di trattative, complicate anche dall’emergenza Covid, ora la storia ha avuto finalmente un lieto fine, come annunciato dal sindaco di Teora (Avellino) Stefano Farina: “È con soddisfazione che possiamo ritenere positivamente chiusa la vicenda delle due bimbe marocchine impossibilitate da mesi a rientrare in Italia. Sabato 25 alle ore 20:00 sono arrivate a Teora, dopo essere sbarcate in mattinata al porto di Genova – ha detto – Abbiamo provveduto, di concerto con il Consorzio dei Servizi Sociali, ad alloggiarle presso una struttura comunale dove dovranno effettuare la quarantena fiduciaria come previsto dall’ordinanza del 24 cm del Presidente della Regione Campania. Un ringraziamento sentito a tutte le Istituzioni che si sono adoperate, al grande lavoro svolto dalla stampa locale e nazionale, alla trasmissione Striscia la notizia e a quanti hanno interpretato la loro funzione politica in modo riservato ma concreto”.