News

San Mauro Torinese, autovelox non omologato: partono i ricorsi per l’annullamento delle multe

San Mauro Torinese, autovelox non omologato: partono i ricorsi per l’annullamento delle multe

San Mauro Torinese, autovelox non omologato: partono i ricorsi per l’annullamento delle multe

Un nuovo autovelox è stato posizionato nel Comune di San Mauro Torinese, ma a pochi giorni dall’istallazione, sembrerebbero parecchie le contestazioni da parte degli automobilisti che, a causa della mancata omologazione del dispositivo, si rifiutano di pagare le sanzioni sostenendo che l’apparecchio non sia a norma.

Il problema è stato sollevato da Mario Gatto, Presidente della Globoconsumatori ONLUS, e attivo a livello nazionale. Sono 10.000 i ricorsi presentati e i 96 % di questi sono stati accolti.

Autovelox, come e quando si possono installare

Secondo il Codice della Strada, gli autovelox dovrebbero essere innanzitutto preventivamente segnalati e ben visibili mediante l’apposita segnaletica. Questa norma, secondo la Corte di Cassazione, vale sia per la postazione fissa sia per quella mobile a bordo della vettura della polizia.

Nel caso queste norme non vengano rispettate la multa è annullabile con un ricorso. Sono molti i casi degli automobilisti che si sono appellati a questi “errori” del sistema stradale. Più nel dettaglio, anche il problema delle procedure di approvazione e omologazione è stato sollevato dagli automobilisti sanzionati. L’importanza dell’omologazione si basa sul fatto che non si tratta solo di un atto amministrativo, ma di una procedura tecnica finalizzata a garantire la perfetta funzionalità e la precisione dello strumento da utilizzare.

Striscia la Notizia si era interessata ai vari malfunzionamenti di questi misuratori di velocità fuori norma. Ad esempio, il Tg satirico si era occupato di alcuni autovelox che erano spostati e quindi “nascosti” sulla Savona-Ventimiglia e quindi da contestare.

Approvazione e omologazione degli autovelox, una questione ancora aperta

Molte però sono le diatribe, in quanto una procedura presupporrebbe l’altra, così da renderle equivalenti. Tuttavia, la distinzione tra un procedimento di omologazione e uno di approvazione sarebbe da ricercarsi solo nel fatto che per il primo esistono le relative norme tecniche di riferimento, europee e/o italiane, specifiche per il funzionamento a norma dell’autovelox, mentre per il secondo manca tale riferimento.

Malgrado il riconoscimento della differenza sostanziale tra i due provvedimenti, il dibattito è animato dalla contrapposizione tra la tesi che ritiene necessarie entrambe le procedure al fine della validità dell’autovelox e la tesi secondo cui, al contrario, nonostante la diversità tra approvazione e omologazione (alternative tra loro), sia sufficiente solo una di esse per rendere a norma il dispositivo.

Tutto questo crea molta confusione e quindi porta molti automobilisti a presentare contestazioni per un verbale di superamento dei limiti di velocità accertato tramite un autovelox.

L’omologazione eseguita dal Ministero dello Sviluppo Economico ha lo scopo di verificare l’efficienza e il corretto funzionamento degli autovelox e la mancanza di determinate caratteristiche tecniche conferiscono valore illegale alle prove fotografiche scattate e alla velocità rilevata.

Nel 2022 scatta un Ordinanza della Corte di Cassazione riguardo all’omologazione degli autovelox

Nel 2022 scatta, però, l’ordinanza n. 8694 del 17 marzo secondo cui la Corte di Cassazione ha deciso che tutti gli strumenti di misurazione del limite di velocità dovranno essere sottoposti a omologazione. Poiché per la Suprema Corte non basta più l’approvazione del Ministero.

Il caso è partito da un automobilista sanzionato per eccesso di velocità che ha fatto ricorso davanti al Tribunale di Alessandria, appellandosi al fatto che il dispositivo elettronico utilizzato non fosse omologato ma solamente approvato.

Il Tribunale di primo grado inizialmente aveva indicato come la presenza sul posto della Polizia Locale fosse la garanzia di un corretto rilevamento, ma la Cassazione ha ritenuto che questa presenza di per sé non sia sufficiente per evitare altri controlli. In questo modo, la Cassazione ha decretato che l’esecuzione di tali verifiche periodiche debba essere dimostrata o attestata con apposite certificazioni di omologazione e conformità. Facendo risultare nulla la sanzione all’automobilista multato.

Striscia la Notizia ha seguito altri casi di multe contestate per “errori dei dispositivi in quanto in alcuni casi è stata accertata la mancanza di segnaletica stradale o per disposizioni dei verbali della polizia non eseguiti correttamente.

Ultime News

tutte le news