News

Giornalisti, appello al Parlamento: cambiateci la legge

Giornalisti, appello al Parlamento: cambiateci la legge

Giornalisti, appello al Parlamento: cambiateci la legge

Sugli orecchini sfoggiati reiteratamente da Lilli Gruber su La7, Pinuccio ha intervistato il presidente del Cnog, Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, Carlo Bartoli. Che ha colto l’occasione per lanciare un appello a deputati e senatori.

Nei suoi servizi sugli orecchini indossati da Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7, tutti di marca Vhernier, Pinuccio si chiedeva se una giornalista professionista potesse indossare in onda, più volte, dei monili di una stessa griffe senza incorrere in sanzioni. L’inviato ha allora intervistato Carlo Bartoli, presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, per sapere la sua opinione al riguardo. La sua risposta è stata netta: «Io non lo avrei fatto». L’incontro è stato anche l’occasione per Bartoli per parlare della legge professionale, approvata 60 anni fa, che ha istituito l’Ordine. Questo l’appello che il presidente ha lanciato al Parlamento: «Ce la cambiate questa legge? È 60 anni che è così! Non può andare avanti. Vi volete, per favore, dare una mossa?»

Carlo Bartoli, cosa va riformato della legge professionale

Il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti ritiene che, sebbene i principi che regolano la legge professionale siano sempre validi, molte norme sono diventate inadeguate per chi opera nell’era digitale. Infatti è cambiato il modo di fare informazione, le macchine da scrivere non sono più utilizzate e le notizie vengono pubblicate sul web. Ci sono diverse criticità che necessitano di venire risolte al più presto. Tra le altre, andrebbero rivisti i criteri per accedere alla professione. Occorre inoltre rendere più moderne e snelle le procedure disciplinari attraverso le quali si sanzionano le violazioni deontologiche. Ci sono anche problemi riguardanti la diffamazione e le azioni giudiziarie intimidatorie nei confronti dei giornalisti.

Ultime News

tutte le news

Potrebbero interessarti anche...

vedi tutti
Matera, i concerti nella Cava (già venduti) ancora a rischio

Matera, i concerti nella Cava (già venduti) ancora a rischio

Dopo la denuncia di Striscia, la Regione Basilicata ha dato l'ok ai concerti alla Cava del Sole di Matera. Ma i live di Mika, Placebo, Lazza, Sfera Ebbasta, Tananai, Gianni Morandi, Articolo 31 e altri - per cui sono già stati venduti i biglietti - sono a rischio: devono essere distanziati di 5 giorni l'uno dall'altro, per non disturbare gli uccelli lì presenti. Peccato che siano fissati in alcuni casi in giornate consecutive.

Matera, biglietti dei concerti in vendita senza autorizzazione

Matera, biglietti dei concerti in vendita senza autorizzazione

Pinuccio è nella città lucana per il caso della Cava del Sole, dove i concerti di Mika, Placebo, Lazza, Sfera Ebbasta, Tananai, Gianni Morandi e Articolo 31 (e altri) rischiano di saltare. Peccato che i biglietti siano già stati venduti. Il luogo dove sono previsti questi eventi è in una zona protetta speciale per cui è necessaria un'autorizzazione particolare della Regione Basilicata, ovvero la valutazione di incidenza ambientale, che a oggi non è ancora arrivata.

Varato il

Varato il "Decreto Fuortes", un'altra poltrona per l'ad Rai

A Rai Scoglio24, Pinuccio indaga su quello che sarà ricordato come il “Decreto Fuortes”: l’attuale amministratore delegato Rai Carlo Fuortes potrebbe prendere la direzione a Napoli, del Teatro San Carlo. «Peccato che il San Carlo un sovrintendente ce l’abbia già: Stephane Lissner», spiega Pinuccio. Che aggiunge: «Il Consiglio dei Ministri ha varato un decreto che prevede il pensionamento dei sovrintendenti lirici stranieri (prima valeva solo per gli italiani) che hanno superato i 70 anni di età». Una norma che “taglierebbe” fuori proprio il 70enne Lissner.

Troppi debiti e spese per gli esterni, sciopero Rai il 26 maggio

Troppi debiti e spese per gli esterni, sciopero Rai il 26 maggio

Pinuccio di Rai Scoglio24 ci aggiorna sugli ultimi sviluppi del caso Rai: i sindacati hanno indetto uno sciopero generale di tutti i dipendenti per protestare contro la gestione della Tv di Stato, che ha accumulato più di mezzo miliardo di debiti. Sotto accusa, i tanti appalti esterni. Ci sono programmi, come "Non sono una signora", lo show delle drag queen con Alba Parietti, che sono costati parecchio e non vanno neppure in onda.

Sanremo, i possibili organizzatori non Rai ancora senza risposta

Sanremo, i possibili organizzatori non Rai ancora senza risposta

Pinuccio di Rai Scoglio24 torna a parlare della convenzione in scadenza a dicembre tra Rai e Comune di Sanremo per l'organizzazione del Festival della canzone italiana. A febbraio sono state presentate due proposte per accedere all'eventuale bando, ma tutto tace. Amadeus dà per scontato che il Festival continuerà a essere della Rai. E così le due società interessate hanno scritto al Comune di Sanremo. Avranno una risposta?

La Rai denunciata:

La Rai denunciata: "Non riconosce i diritti ai musicisti"

Pinuccio di Rai Scoglio24 racconta un clamoroso sviluppo della questione diritti connessi (quelli derivanti dallo sfruttamento dell'opera musicale per le emissioni radiofoniche, televisive e in streaming): l'Associazione fonografici italiani (Afi) ha annunciato che denuncerà la Rai per truffa aggravata, per non averli pagati. Interviene anche Beppe Vessicchio, che racconta di essere stato "boicottato" dall'ufficio scritture Rai in seguito alla sua denuncia.