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Gianluigi Paragone, auguri con Tapiro: quando fu cacciato dal M5S

Gianluigi Paragone, auguri con Tapiro: quando fu cacciato dal M5S

Gianluigi Paragone, auguri con Tapiro: quando fu cacciato dal M5S

Il suo allontanamento è stato disposto nel 2020 da Luigi Di Maio, dopo che il senatore – 52 anni il 7 agosto - aveva votato contro la legge di bilancio. Un fatto che gli è costato l’iconico riconoscimento di Striscia la notizia.

Era il 7 gennaio 2020 quando Valerio Staffelli ha consegnato a Milano il primo Tapiro d’oro dell’anno: l’onore toccò a Gianluigi Paragone, che compie 52 anni il 7 agosto. Il motivo? La sua cacciata dal MoVimento 5 Stelle dopo che aveva votato contro la legge di bilancio per lo stesso anno. Quando l’inviato gli ha chiesto chi avesse deciso di mandarlo via, il senatore ha risposto: «Gli uomini del nulla, purtroppo per Luigi Di Maio sono dalla parte della ragione, infatti non ha neanche il coraggio di mettere sulla rete la mia cacciata». Era stato proprio l’ex Ministro degli Affari Esteri a decidere di allontanarlo. Secondo Paragone nel suo caso non era stata applicata la normativa vigente, ma piuttosto il Codice di Pomigliano d’Arco nel quale è previsto che l’imputato non abbia diritto a un giudice terzo. Infatti, il senatore era stato giudicato in primo grado dal Ministro per la Pubblica Amministrazione Fabiana Dadone (M5S), poi dal Collegio dei Garanti, composto da due membri del Governo su tre. 

Gianluigi Paragone: «Né con Di Battista, né con Matteo Salvini»

Alla domanda se avesse intenzione di fondare una nuova creatura politica con l’attivista pentastellato Alessandro Di Battista, Paragone ha risposto: «No, non fondiamo niente». E anche quando gli è stato chiesto se avesse preso in considerazione di unirsi alla Lega Nord, la sua risposta è stata negativa perché Matteo Salvini voleva che Mario Draghi diventasse il Capo dello Stato. Tale scelta, a suo dire, sarebbe stata contro il suo ideale e anche «l’ultimo tradimento per gli italiani». L’intervistato si è poi detto sicuro che il giudice ordinario e il Ministro della Giustizia avrebbero riconosciuto la sua innocenza e che lui sarebbe stato reintegrato nel MoVimento 5 Stelle, un fatto che avrebbe poi portato Di Maio a dimettersi dal ruolo di leader grillino

Il senatore è anche finito nella rubrica di Striscia I Nuovi Mostri 

Ma quella non è stata l’unica volta in cui Paragone è finito in un servizio del tg satirico. Infatti, eccolo di nuovo protagonista nella rubrica I Nuovi Mostri, nella puntata del 28 aprile 2021. In quell’occasione era in collegamento video con Non è l’Arena e ha pronunciato dei buffi versi dopo un intervento di Alessia Morani (PD) per prenderla in giro. La Deputata del Partito Democratico si è spazientita e gli ha chiesto più volte di smetterla. 

Il senatore è stato protagonista della stessa rubrica anche nella puntata del 5 novembre 2021. Lui era sempre in collegamento, ma questa volta a #cartabianca e ha avuto uno scontro verbale con Bianca Berlinguer. Paragone si lamentava di non poter parlare dell’inchiesta sui vaccini realizzata dal programma Report. Una provocazione che ha indispettito la conduttrice, la quale gli ha ricordato di avergli sempre lasciato la libertà di esprimere i suoi giudizi durante le puntate della trasmissione in cui è stato ospite. Pertanto, gli ha intimato di non fare la vittima. Ma Paragone non l’ha ascoltata e, in segno di protesta, si è imbavagliato con una sciarpa.

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