Questa sera a Striscia la notizia (Canale 5, ore 20.35) continua l’inchiesta di Rajae Bezzaz sul Centro di Permanenza per il Rimpatrio (CPR) di Palazzo San Gervasio (Potenza), dove gli immigrati irregolari in attesa di essere rimpatriati sono costretti a vivere in condizioni disumane. Immagini crude, quelle trasmesse dal tg satirico, che hanno spinto la co-portavoce di Europa Verde Eleonora Evi a formulare un’interrogazione parlamentare e indotto associazioni locali e attivisti a schierarsi al fianco di Striscia.
«Ho deciso di riprendere lo sciopero della fame, perché è sconcertante che l’amministrazione comunale continui a stare in silenzio dopo quello che avete fatto vedere», racconta a Rajae l’attivista Maurizio Tritto. «Dopo aver visto quelle immagini, abbiamo formulato un esposto alla Procura della Repubblica, al ministro della Giustizia e al ministro dell’Interno», continua l’avvocato Angela Maria Bitonti dell’Associazione Diritti Umani (ADU), che aggiunge: «Si devono fare i dovuti accertamenti previsti per legge. Le immagini delle fascette di contenzione e della somministrazione della “terapia” sono molto forti».
Eppure, oltre all’assordante silenzio di istituzioni e stampa italiana sulla vicenda, c’è addirittura chi ancora nega l’evidenza e riserva a Rajae un’accoglienza tutt’altro che amichevole: «Questi stanno meglio di te, vai a lavorare», taglia corto un lavoratore del CPR. L’inviata di Striscia riesce anche a contattare telefonicamente la persona indicata dai testimoni come la presunta responsabile dei maltrattamenti, che però le chiude il telefono in faccia.
Il servizio completo andrà in onda all’interno della puntata di stasera (Canale 5, ore 20.35), nell’attesa ecco il servizio del 4 febbraio.