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Milleseicento euro per la patente, scoperta truffa dalla Polizia Stradale

Milleseicento euro per la patente, scoperta truffa dalla Polizia Stradale

Milleseicento euro per la patente, scoperta truffa dalla Polizia Stradale

È stato scoperto e bloccato un giro sul web di patenti false che avveniva tramite un profilo su un canale social. Nel Lagonegrese un ragazzo, dopo aver tentato tre volte l’esame per ottenere la patente, e per tre volte non aver raggiunto l’obiettivo sperato, ha escogitato un piano: pagare per ottenere una patente falsa.

Striscia si era già occupata di casi simili quando il nostro Max Laudadio aveva ricevuto delle segnalazioni riguardo diverse pagine online che avrebbero fornito patenti di guida senza sostenere alcun esame, una pratica che poi si era rivelata una truffa.


Navigando in rete ci si può imbattere in link che offrono un modo semplice per ottenere la licenza di guida in poco tempo, senza sostenere alcun esame, pagando una somma di 1600 euro. Cliccando questo link ci si può mettere in contatto WhatsApp con l’interlocutore che poi darà le istruzioni su come procedere, soprattutto per la questione fondamentale: il pagamento.
Con un primo versamento viene fatta vedere la patente tramite un file, mandato sempre in chat, e in seguito al completamento della somma si dovrebbe ricevere a casa per posta il documento. Naturalmente, come ha documentato Striscia, questo non avviene.

Tornando alla cronaca, il ragazzo ha cercato di ottenere comunque una patente denunciandone il finto smarrimento alla Polizia, ottenendo un permesso provvisorio di circolazione e riuscendo così per un certo periodo a farla franca.

Peccato però che dai controlli nelle strade e da quelli in rete, la Polizia scopra il giro di “patenti facili senza esami” e riesca anche a risalire al raggiro del giovane. Risultato: il giovane è stato denunciato per aver dichiarato il falso in sede di denuncia e il truffatore che promette il rilascio delle patenti è stato individuato. Si tratterebbe di un trentacinquenne del Costarica, residente in Abruzzo, nei confronti del quale la Procura ipotizza il reato di truffa. Intanto, anche il link da cui era partito il tentativo di aggirare le regole è stato oscurato.

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