Il 67% di chi ha risposto ha votato sì al trasloco del Festival dalla Tv di Stato. Durante la kermesse Pinuccio ha svelato uno scoop: c'è già una proposta alternativa.
Sanremo, è giusto togliere il Festival alla Rai? È il sondaggio lanciato da Money.it dopo i servizi di Striscia la notizia in cui l’inviato Pinuccio ha spiegato che a fine anno scade l’accordo tra il Comune e l’emittente televisiva per l’organizzazione della kermesse. I risultati del sondaggio evidenziano come la maggior parte di chi risponde sia favorevole al fatto che il Festival della canzone italiana venga aggiudicato con un bando, anche se questo portasse la kermesse a qualche altro operatore. Infatti, il 67% ha votato sì. Pinuccio segue da tempo l’inchiesta e durante la settimana della manifestazione canora ha svelato uno scoop: è già arrivata una proposta alternativa alla Rai per l’organizzazione dell’ annuale evento al Teatro Ariston, che non proviene da un’emittente televisiva. inoltre, nel servizio dell’11 febbraio, l’inviato ha intervistato il consigliere comunale Daniele Ventimiglia e ha fatto una scoperta interessante: rispetto a 15/20 anni fa, il Comune di Sanremo ora incassa molto meno dalla televisione di Stato. Forse adesso la Città dei fiori vuole che le venga riconosciuto qualcosa in più?
Anche dopo le ultime edizioni condotte da Amadeus in veste di presentatore e direttore artistico del Festival, la maggior parte di chi ha partecipato al sondaggio ha dimostrato di essere favorevole a un trasloco dalla Rai. Ora, dunque, potrebbe finire il monopolio della Rai e il Comune di Sanremo (che è il titolare dei diritti di sfruttamento commerciale del marchio) potrebbe mettere a bando il Festival della canzone italiana. Nei suoi servizi Pinuccio ha ricostruito più volte la vicenda e qui ricorda che il Tar (Tribunale amministrativo regionale) ha stabilito che, essendo il Comune un ente pubblico, il Festival dovrebbe essere assegnato attraverso un bando aperto a tutti. Che cosa succederà ora? La curiosità è tanta: potremmo essere alla vigilia di una svolta storica per la musica e la televisione italiana.