A disporre l'operazione è stato il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica: sul posto si sono recate le forze dell'ordine. Il 20 e 21 maggio 2024 Rajae Bezzaz ha documentato cosa succedeva all'interno della struttura: spaccio di droga, degrado e violenza.
Spaccio, violenza e degrado. Sgombero in corso alle ex officine Romanazzi, posto conosciuto per essere una grande piazza della droga. Di questo luogo situato in via di Tor Cervara, periferia di Roma, si è occupata anche Striscia la notizia e stasera 27 maggio andrà in onda la terza parte dell’inchiesta. Nel suo reportage Rajae Bezzaz ha documentato cosa accade oltre le mura dell’area industriale dismessa, una vera e propria città perduta. Il primo servizio è datato 20 maggio 2024, quando l’inviata ha raccolto le testimonianze di alcune persone. «È uno dei luoghi di spaccio più grandi d’Italia», le ha spiegato un testimone, mentre un secondo ha aggiunto: «La gente ha timore a rientrare a casa». Rajae ha infine intervistato un ragazzo, che le ha confidato: «Qua dentro ci sta tutto: ecstasy, MD… Tutto quello che uno si può immaginare ci sta, se non ci sta se lo inventano».
A disporre lo sgombero è stato il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica: sul posto si sono recati la Polizia di Stato, i Carabinieri e la Polizia Locale. Oltre a liberare l’area, lo scopo dell’operazione è anche quello di metterla in sicurezza e riconsegnarla alla società proprietaria, la Indestate Srl. Si tratta di un’area dove viveva accampato almeno un centinaio di persone, tra quelle che stavano lì fisse e quelle che passavano in giornata. Al momento dell’intervento le forze dell’ordine hanno trovato 46 cittadini stranieri di origini sub-sahariane che sono stati portati all’ufficio immigrazioni per venire identificati, oltre a 11 italiani.
Ex officine Romanazzi, Rajae accolta da lanci di bottiglie e da un uomo armato di machete
La seconda parte dell’inchiesta risale invece al 21 maggio 2024, quando Rajae ha parlato con alcuni membri dell’associazione La svolta, secondo i quali nelle ex officine Romanazzi venivano abusate e tenute segregate delle donne. «Ci sono ragazze che sono state malmenate, frustate e soprattutto violentate», hanno spiegato. Intenzionata a saperne di più, l’inviata è entrata nella struttura, ma è stata accolta da lanci di bottiglie e da un uomo armato di machete.