Frecce che non possono sfrecciare. Ad appena un anno dall’inaugurazione della linea ferroviaria, è stato rimosso l’unico servizio ad alta velocità della Sicilia. La speranza di una mobilità rivoluzionaria, per il tratto Catania – Palermo, svanisce con una decisione ferma già a giugno. Nonostante l’entusiasmo in pompa magna della Regione e dei politici, per il notevole miglioramento negli spostamenti lenti e dello stile di vita dei pendolari, tutto si è concluso in un nulla di fatto. Il problema? A quanto pare – come prevedibile – sta nella struttura della rete ferroviaria non adeguata.
Striscia la notizia, con Stefania Petyx aveva seguito la vicenda: fin dall’inaugurazione il nuovo treno impiegava solo due minuti in meno di un regionale, al non economico prezzo di 28 euro anzi che 14,90.
«Treno vecchio rielaborato» dice un controllore del mezzo a una cliente innervosita dal malfunzionamento del servizio, con una velocità di 85 km/h al posto di 200 km/h. Questo spiega i 10/20 passeggeri al giorno, che hanno portato al fallimento della linea a causa dei rallentamenti e dei costi impossibili.
Settembre si inaugura con biglietti non più disponibili e prenotazioni bloccate. Trenitalia cancella dal sito la programmazione della freccia. Quello che poteva essere un successo si è rivelato un flop, nonostante i 120 milioni di euro garantiti dalla Sicilia all’azienda ferroviaria.
1146 km di linea ferroviaria sono a binario unico e 223 a doppio. La tratta Catania – Palermo rientra nella prima categoria. Ciò significa che i treni sono costretti a fermarsi continuamente per far passare altri convogli. Molti i finanziamenti per portare l’alta velocità in Sicilia: purtroppo senza risultati positivi. Una freccia che da bianca è diventata stanca. In alternativa, per i pendolari, bus sostitutivi e la tratta di Aeroitalia Trapani – Catania.
«Non esiste, è un’utopia per me», si esprimono cos i clienti scontenti ai quali vengono consigliati gli altri treni vecchi e regionali, riportandoli di fatto agli antichi disagi.
Il popolo del web si esprime ironizzando sui “treni nuovi di zecca” come vecchie carrozze con lifting. Il cambio rotta delle abitudini dei siciliani non ha avuto il suo lieto fine.