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Twitter dichiara guerra ai deepfake: ecco cosa succederà

Twitter dichiara guerra ai deepfake: ecco cosa succederà

Twitter dichiara guerra ai deepfake: ecco cosa succederà

Twitter corre ai ripari contro i deepfake. Il social network ha annunciato di essere al lavoro per stabilire una «nuova policy per indicare i contenuti video manipolati».

Il social network ha compreso la pericolosità dei video realizzati grazie all’intelligenza artificiale, in grado di riprodurre il volto di una persona e renderla in certi casi indistinguibile dall’originale.

Le regole proposte da Twitter mirano a rendere più consapevoli e informati gli utenti: «Aggiorniamo continuamente le nostre regole basandoci sui cambiamenti del comportamento online dei nostri utenti. Stiamo lavorando a una nuova policy per rendere distinguibili i contenuti manipolati su Twitter, ma prima di tutto vogliamo sapere cosa ne pensate, si legge nel Tweet.

In parallelo, infatti, il social ha anche lanciato un sondaggio per raccogliere il pensiero della community riguardo ai deepfake e anche in base a quello modulerà le sue regole.

Sul blog ufficiale di Twitter Del Harvey, vicepresidente per la fiducia e la sicurezza di Twitter, ha confermato l’impegno del social network nello stilare una serie di norme che «riflettano la voce delle persone che usano Twitter”. Riteniamo fondamentale prendere in considerazione le prospettive globali e rendere più comprensibili le nostre decisioni sulla moderazione dei contenuti».

Al momento l’idea è quella di basare la nuova policy su tre pilastri: inserire un avviso accanto ai tweet che condividono contenuti manipolati, avvisare gli utenti che stanno per condividere o apprezzare un deepfake tramite un pop-up e, infine, aggiungere un collegamento a un articolo informativo che spieghi perché un determinato contenuto potrebbe essere stato manipolato.

I video sarebbero rimossi soltanto se considerati minacciosi per l’incolumità fisica di qualcuno o se possono portare a «danni gravi».

«Se si rivolge a Twitter per capire cosa succede nel mondo – si legge nel post – vogliamo che l’utente abbia un’idea del contesto del contenuto che sta vedendo. Tentativi deliberati di fuorviare o confondere le persone con media manipolati mettono a rischio l’integrità della conversazione».

Una mossa, quella del social dei cinguettii, che va nella direzione auspicata da Striscia (che è stata la prima a portare i deepfake in tv) quella di insinuare il dubbio negli utenti e di spingerli a un’informazione più approfondita e consapevole.

In pochi avevano capito che l’esclusivo video del fuorionda di Renzi fosse un deepfake. Motivo per cui è sempre più importante parlarne e rendere note le nuove frontiere della tecnologia.

Redazione web Striscia la notizia

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