Arriva a una svolta la vicenda di U-Mask: dopo i servizi di Striscia la notizia, il Ministero della Salute ha disposto lo stop alla vendita delle mascherine amate dai vip e distribuite in 121 Paesi. Da quanto si apprende, il dicastero gestito da Roberto Speranza ha imposto “”il divieto di immissione in commercio del dispositivo medico U-Mask Model 2” e “l’adozione della misura del ritiro del medesimo prodotto” dal mercato.
La Direzione generale dei dispositivi medici e del servizio farmaceutico del Ministero della Salute segnala inoltre che dato che la “conformità del prodotto è basata anche sulla scorta di certificazione rilasciata da un laboratorio di analisi che” è risultato “privo di autorizzazione sanitaria e sottoscritta da un soggetto privo dei prescritti titoli abilitativi (non in possesso di laurea)”, non sono da escludere rischi “in termini di sicurezza ed efficacia” e una “conseguente assenza di garanzia sull’effettiva adeguatezza come strumento di prevenzione dei contagi”.
Entro cinque giorni – si apprende – l’azienda dovrà provvedere anche al ritiro dal mercato dei prodotti a sue spese. E l’ottemperanza alle disposizioni sarà verificata dai carabinieri del Nas. Il prodotto viene quindi “cancellato dalla Banca Dati dei dispositivi medici” e l’azienda potrà presentare ricorso allo stesso Ministero o al Tar.
Una decisione che arriva in seguito al parere espresso dai Nas di Trento, che avevano segnalato come le U-Mask siano state spacciate come dispositivi medici sulla base di una certificazione rilasciata da un laboratorio di analisi “privo di autorizzazione sanitaria” e sottoscritta da un soggetto che non ha i titoli abilitativi richiesti, ossia la laurea.
“Forse ho fatto giusto in tempo a comprare gli ultimi modelli di U-mask in commercio da una farmacia di Treviso. L’approfondimento della vicenda non è finito e avevo bisogno di studiare ancora questo dispositivo”, commenta, Moreno Morello, che da dicembre 2020 si occupa della vicenda U-Mask.
Proprio durante uno dei suoi servizi, il nostro inviato aveva documentato il momento in cui i Nas avevano posto sotto sequestro il laboratorio Clodia di Bolzano quando si era recato lì per chiedere alcuni chiarimenti in merito ai risultati contrastanti ottenuti in altri laboratori e mostrati da Striscia.
Nella sua nota il Ministero ha evidenziato i “potenziali rilevanti rischi per la salute” derivanti “dall’assenza di un regolare processo valutativo”, di fatto dando ragione a Striscia riguardo i dubbi sollevati sui test.
Della vicenda si sta occupando anche la procura di Bolzano che indaga per l’assenza di autorizzazioni del laboratorio e per esercizio abusivo della professione. Ma non solo, perché un’altra inchiesta è in corso a Milano e vedrebbe indagato l’amministratore della filiale italiana della società per frode nell’esercizio del commercio.
Già nei giorni scorsi infine l’Antitrust aveva avviato un procedimento istruttorio nei confronti delle società U-Earth Biotech e Pure Air Zone Italy per contestare le attività di promozione e di vendita delle mascherine “U-Mask”, che secondo l’Autorità sono svolte con modalità ingannevoli e aggressive, sfruttando indebitamente la situazione di emergenza sanitaria ed inducendo il consumatore a comprare a prezzi elevati il prodotto reclamizzato.