«Cerco una segretaria, non una velina»: l'annuncio di lavoro di un avvocato di Bari ci ricorda quanto la lettera che Federica Nargi e Costanza Caracciolo scrissero a Susanna Camusso nel 2011 sia ancora attuale.
«Studio legale cerca segreteria diplomata molto pratica (no veline, se non avete voglia di lavorare non venite)». Recita così l’annuncio di lavoro pubblicato da uno studio legale di Bari che ha fatto il giro dei media. «Trasuda sessismo da ogni lettera», ha commentato il movimento cittadino Mixed lgbtqia+. Non è di certo la prima volta che il termine ‘Velina‘ viene associato a connotazioni negative e pregiudizi. Come testimonia una lettera che nel 2011 Costanza Caracciolo e Federica Nargi scrissero all’allora segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso.
«Siamo consapevoli che quello che noi interpretiamo è solo un ruolo», spiega Costanza Caracciolo dopo aver raccontato che a iscriverla al concorso per diventare Velina è stato il nonno, che da giovane faceva il fotografo. «Non riusciamo a spiegarci perché veniamo sempre e solo additate come il male assoluto, anche se nessuna Velina di Striscia la notizia è mai stata implicata in un qualsiasi scandalo», legge poi Federica Nargi.
Le Veline: «Perché nei nostri confronti c’è questo razzismo?»
Sanno di non essere né Rita Levi Montalcini né Margherita Hack, ma si sentono occasionali lavoratrici nel mondo dello spettacolo e cercano di svolgere il loro lavoro seriamente. Quello che non si spiegano è perché nei loro confronti ci sia una forma di razzismo. «Si può parlare di noi così male solo perché balliamo in una trasmissione? Perché dobbiamo essere infangate non solo da uomini ma anche da donne che potrebbero essere le nostre mamme? Non abbiamo mai fatto niente di disonesto», continua la lettera. Lettera che si conclude con una richiesta a Camusso: «Se possibile, ci difenda: questo razzismo nei nostri confronti offende noi in quanto donne, i nostri familiari e i nostri amici. Noi cosa facciamo di sbagliato? Balliamo: i nostri genitori ci hanno fatto studiare danza per anni, da quando eravamo bambine. Dobbiamo odiare tutte le ballerine? Dobbiamo chiudere tutte le scuole di danza?».