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CPR, il caso di Palazzo San Gervasio arriva in Parlamento dopo i servizi di Striscia

CPR, il caso di Palazzo San Gervasio arriva in Parlamento dopo i servizi di Striscia

CPR, il caso di Palazzo San Gervasio arriva in Parlamento dopo i servizi di Striscia

Gli immigrati irregolari reclusi vivono in condizioni disumane, dentro delle gabbie come se fossero animali. Vengono anche sedati con Rivotril, Tavor e Talofen.

Dopo i servizi di Striscia la notizia sul Centro di Permanenza per il Rimpatrio (CPR) di Palazzo San Gervasio, in provincia di Potenza, è arrivato l’appello della deputata di Alleanza Verdi e Sinistra Eleonora Evi, co-portavoce di Europa Verde. «Da fonti di stampa abbiamo appreso particolari inquietanti sul trattamento degli immigrati reclusi», ha dichiarato Evi chiedendo l’immediato intervento del Ministro dell’Interno e dei ministeri della Salute e della Giustizia. Rajae Bezzaz si è occupata più volte delle condizioni disumane in cui vivono gli ospiti del CPR, i luoghi dove vengono identificati e rimpatriati gli immigrati irregolari sprovvisti di permesso di soggiorno. Come si vede nell’ultimo servizio, però, questi posti assomigliano più che altro a delle prigioni, dove i reclusi vivono in delle gabbie come se fossero animali. Colpiscono le testimonianze degli ex ospiti del Centro, che raccontano le loro esperienze di sofferenza.

La deputata di Alleanza Verdi e Sinistra ha visto le immagini shock girate e divulgate dal tg satirico di Antonio Ricci e ha spiegato: «Gli immigrati di questo CPR sono tenuti dentro strutture simili a gabbie, con la possibilità di uscire unicamente in un atrio angusto, circondato da altre inferriate. Le stanze pare che abbiano solo letti e tavoli in cemento con accesso senza porte ai bagni. Da immagini catturate dalle telecamere di Striscia la notizia sembra che siano usate fascette di contenzione ai polsi, inoltre deve essere subito verificato se sia vero l’utilizzo indiscriminato di sedativi quali il Rivotril, il Tavor e Talofen».

Il CPR di Palazzo San Gervasio “ospita” gli stranieri irregolari

«In merito a questa terribile realtà l’avvocata Angela Bitonti dell’associazione ADU ha già provveduto a inoltrare un esposto», ha aggiunto Evi. Nei servizi dell’inviata di Striscia si vedono immagini forti della vita dentro queste strutture, dove i migranti vengono privati della propria libertà senza che abbiano commesso alcun reato penale. L’unico motivo per il quale vengono rinchiusi nei CPR è che non sono nati in Italia e sono stranieri irregolari.

 

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