La virtual influencer usata per sponsorizzare il turismo in Italia dal ministero di Daniela Santanché è scomparsa. Per questo sarebbe stata aperta un'istruttoria. La campagna di comunicazione era finita anche nel mirino dell'inviato del tg satirico (oltre che dei social network). I servizi di Striscia.
Che fine ha fatto Open to Meraviglia? La campagna di comunicazione usata per sponsorizzare il turismo in Italia dal ministero guidato da Daniela Santanché si è interrotta con un post pubblicato su Instagram il 27 giugno 2023, mentre i profili di Twitter, Facebook e TikTok non si trovano più. Nei due mesi precedenti invece venivano lanciati uno o più contenuti a settimana. Da qui la decisione, secondo quanto riportato da Repubblica, della Procura della Corte dei Conti del Lazio di aprire un fascicolo sul progetto costato 138 mila euro e divenuto virale soprattutto per critiche e sfottò sui social.
«Tornerà presto protagonista», aveva rassicurato il dicastero di Santanché a metà agosto spiegando a Fanpage come lo stand-by fosse «una scelta ponderata» per «far atterrare le campagne sul portale italia.it». Una rassicurazione che, a detta del quotidiano diretto da Maurizio Molinari, non sarebbe bastata alla Procura della Corte dei conti dalla quale si attende a stretto giro una richiesta di chiarimenti, atti alla mano, al ministero con l’obiettivo di capire come mai la virtual influencer conosciuta sui social come Venere Italia 23 sia scomparsa proprio in una stagione come l’estate in cui la sponsorizzazione delle bellezze italiane sarebbe risultata sensata.
Opena to Meraviglia ciak si gira a Parigi con Roberto Lipari
Insomma l’ennesima grana per Open to Meraviglia che era stata lanciata anche con uno spot girato in… Slovenia. Un passo falso che Roberto Lipari ha voluto replicare in un servizio andato in onda il primo maggio 2023. L’inviato di Striscia la notizia si è infatti recato a Parigi per recuperare immagini e panorami che pubblicizzassero il Belpaese così la Torre Effeil è diventata la Torre di Pisa, la baguette il pane di Altamura e i francesi hanno iniziato a parlare romano. «Secondo me questo progetto è fatto male di proposito per raccontare l’italianità degli ultimi tempi», ha spiegato Lipari. «Perché non c’è niente di più italiano di un progetto realizzato con i soldi pubblici e fatto male», ha concluso.