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A lezione di “nero” dai rivenditori di registratori di cassa. L’inchiesta di Striscia

A lezione di “nero” dai rivenditori di registratori di cassa. L’inchiesta di Striscia

A lezione di “nero” dai rivenditori di registratori di cassa. L’inchiesta di Striscia

L’inchiesta di Striscia con Max Laudadio, Riccardo Trombetta e Moreno Morello sui “furbetti del nero”, negozianti che spiegano a chi acquista un loro apparecchio i “trucchi” per eludere il fisco. Jimmy Ghione ha anche chiesto ai politici italiani cosa pensano di questa vicenda.

Durante la sua 36o edizione, Striscia la notizia si sta occupando delle cosiddette lezioni di “nero” impartite da alcuni rivenditori di registratori di cassa ai propri clienti. Un vero e proprio corso per imparare ad evadere le tasse. La prima puntata dedicata all’argomento risale al 30 gennaio 2024. Nel servizio, Max Laudadio ha incontrato a Milano alcuni negozianti che commerciano gli apparecchi per emettere scontrini (direttamente collegati all’Agenzia delle Entrate) e che spiegano a chi li acquista i trucchi per eludere il Fisco. «Invece di stampare subito lo scontrino, si fa prima il pro forma e poi si cancella l’operazione», spiega l’inviato riportando i consigli di uno di questi “furbetti del nero”.  Altri ancora suggeriscono di collegare al registratore di cassa due stampanti, una fiscale e una no. 

Evasione fiscale. La seconda puntata delle lezioni di “nero”  

Il 31 gennaio 2024 è invece la data della seconda puntata del filone. Questa volta se ne sono occupati Moreno Morello e Riccardo Trombetta, il primo a Padova mentre il secondo era a Roma. Inviati e luoghi diversi, ma sempre la stessa storia. Le lezioni per eludere il fisco continuano anche qui. Ma c’è una novità: l’apparecchio con il software cloud su cui non restano tracce “fiscali”. 

I politici italiani sull’inchiesta di Striscia la notizia

Ma cosa ne pensano i politici italiani dell’inchiesta del tg satirico? Il primo febbraio 2024 Jimmy Ghione è andato a chiedere la loro opinione. Sul caso si è espresso, tra gli altri, anche Carlo Calenda di Azione, che ha commentato: «Bisogna che la Guardia di Finanza vada dai rivenditori».

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