Rassegna Stampa

laRepubblica.it – Striscia la storia Ricci e Ghione insieme in nome della Resistenza

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“PERCHÉ i giovani sappiano e gli anziani ricordino”: e per ricordare la Resistenza, ma anche l’impegno quotidiano in favore degli altri, seguendo il filo rosso di un impegno civile che arriva da lontano, proprio perché i giovani sappiano ci vogliono anche volti nuovi a ricordarglielo. Così stamani, all’ormai tradizionale pellegrinaggio laico del 2 giugno alla Sentinella della Pace, la stele scolpita da Rainer Kriester sulle alture di Marmoreo, in comune di Casanova Lerrone, alle spalle di Albenga, due i nomi noti: insieme a Antonio Ricci, l’autore televisivo che, da antifascista convinto, ha sempre sostenuto e appoggiato le iniziative promosse dall’Associazione Fischia il vento che organizza l’evento, ci sarà anche Jimmy Ghione, uno degli inviati di punta di Striscia la Notizia. Ricci negli anni ha spesso accompagnato personaggi noti della televisione alla Stele, proprio per ribadire la necessità di sapere e ricordare mediata anche dai testimonial, oggi fa un passo indietro e lascia la parola a Ghione: che viene da una famiglia di partigiani, nella quale spicca lo zio Adriano Ghione, “ribelle” dal settembre 1943 che un anno dopo muore in battaglia contro i nazifascisti nell’Alto canavese, ed è stato insignito della medaglia d’oro al valor militare. Adesso un cippo lo ricorda; la motivazione, tra l’altro, dice: “Sorpreso e catturato insieme ad alcuni suoi partigiani nel corso di una azione e deciso a sacri? carsi per liberare gli altri, mentre veniva trasportato in autocarro ingaggiava improvvisamente lotta contro la scorta tedesca.?Disarmato un militare, feriva a morte un uf?ciale e dava così modo ai suoi uomini di fuggire.?Passato per le armi sul posto cadeva da prode, nel nome d’Italia”. Una storia familiare di cui, come ricorda Gino Michero, storico presidente dell’Associazione Fischia il Vento, “Jimmy Ghione si è sempre dichiarato orgoglioso delle proprie radici e ne ha fatto memoria: la sua partecipazione ci sembra una bella testimonianza concreta di ciò che si deve fare oggi perché i giovani sappiano e gli anziani ricordino”. Ma essere resistenti oggi significa anche impegnarsi a favore di chi ha bisogno, esporsi in prima persona: come, prima ancora dell’esperienza partigiana, aveva fatto Felice Cascione “u Megu”, il medico imperiese autore di Fischia il vento, ucciso il 27 gennaio 1944 alla cui figura fa riferimento l’associazione albenganese. E queste persone sono oggi soprattutto i volontari della solidarietà e della Protezione Civile Così, l’iniziativa vedrà la partecipazione della protezione civile e delle pubbliche assistenze, oltre che della parrocchia di Sant’Antonio, del Comitato San Giuliano Vellego e della Federazione Italiana Volontari della Libertà. Al termine della cerimonia alla Stele, dopo la “discesa” si ritorna a Marmoreo per il pranzo, che inizia alle 12.30. Nel corso della celebrazione si potrà visitare una mostra di fotografie legate alla lotta partigiana nelle valli Ingaune.
(laRepubblica.it/Donatella Alfonso, 2 giugno 2017)

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