La situazione sicurezza in zona Milano centro appare tutt’altro che rassicurante. Valerio Staffelli di Striscia la notizia è infatti riuscito a bucare per la seconda volta i controlli anti-terrorismo in piena “zona rossa”.
La situazione sicurezza in zona Milano centro appare tutt’altro che rassicurante. Valerio Staffelli di Striscia la notizia è infatti riuscito a bucare per la seconda volta i controlli anti-terrorismo in piena “zona rossa” (Duomo, Corso Vittorio Emanuele, Brera, Castello Sforzesco).
Il primo test era stato effettuato lo scorso 22 novembre quando gli inviati di Striscia, a bordo di un mini van, erano riusciti a passare attraverso il posto di controllo alle spalle di Piazza Duomo per poi entrare nella zona pedonale. In seguito il van riusciva a infilarsi anche su Corso Vittorio Emanuele procedendo poi per diversi minuti prima di essere fermato dalle forze dell’ordine. Per finire, Staffelli e collega penetravano anche via Dante e all’interno del Castello Sforzesco, dove venivano fermati soltanto all’uscita. Il 9 dicembre Staffelli ha ripetuto il test e ancora una volta è riuscito a penetrare con un autoveicolo non autorizzato in piazza Duomo, in corso Vittorio Emanuele, guidando tranquillamente in mezzo ai mercatini di Natale. L’autoveicolo di Striscia è addirittura passato in piena Piazza Duomo, davanti a un furgoncino della Polizia ed ha persino incrociato un’auto della Polizia che ha tirato dritto. Tutto ciò in mezzo a centinaia e centinaia di passanti.
Successivamente Staffelli è penetrato nel varco di Piazza Fontana, passando indisturbato davanti a una pattuglia della Municipale. La scena più assurda, paradossale, è quella dove si vede il mini van bianco in mezzo alla folla a passeggio per i mercatini di Natale in Corso Vittorio Emanuele, arrivando addirittura all’ingresso della Galleria del Corso per poi uscire senza alcun problema. Anche a Brera la musica non cambia, con l’autoveicolo che entra in zona pedonale davanti a un’auto della Municipale con agenti a bordo. Scene che non possono non lasciare sbigottiti in un momento in cui si sente continuamente parlare di “allarme-sicurezza” e di “prevenzione del terrorismo”. Quella battuta da Staffelli è una zona ad altissimo rischio a causa dei suoi molteplici potenziali target e non a caso viene spesso denominata “zona rossa”. Il fatto che un autoveicolo sia riuscito a bucare i varchi più volte, a distanza di pochi giorni, penetrando in area sensibile estremamente affollata è molto grave perché se al posto della troupe di Striscia ci fosse stato un attentatore le conseguenze sarebbero state devastanti. Fatti che vanno ad aggiungersi all’episodio avvenuto sabato 2 dicembre al Mc Donald’s di Galleria Ciro Ferrara, davanti alla Rinascente, a poche centinaia di metri dal Duomo, quando un gruppo di teppisti italiani e maghrebini, frequentatori abituali del locale e della vicina Piazza Mercanti, dopo essere stati cacciati dal locale, picchiavano e accoltellavano un ragazzo accorso in aiuto dell’addetto alla sicurezza. Il gruppo riusciva a disperdersi e fuggire, lasciando le forze dell’ordine a dover esaminare i filmati delle telecamere limitrofe per cercare di identificarli. Se un gruppo di malviventi già noto in zona per precedenti episodi riesce a creare scompiglio all’interno di un locale accanto al Duomo, a pestare e accoltellare una persona alle 21:30 del sabato sera (orario chiaramente di elevatissima frequentazione) per far poi perdere le proprie tracce allora significa che qualcosa non funziona. La domanda sorge spontanea: cosa sarebbe accaduto se al posto del gruppo di delinquenti ci fossero stati dei terroristi che avevano l’obiettivo di accoltellare i clienti all’interno del locale e i passanti? Una prospettiva di certo non utopica visti i numerosi precedenti in varie città europee, al di là del fatto che gli autori degli attacchi li si definisca “attentatori” o “pazzi”; cambia poco. Inutile prendersi in giro, i test di Staffelli e l’episodio del Mc Donald’s mostrano lacune enormi in ambito preventivo, di controllo e di risposta immediata a Milano in un momento in cui le piazze e le strade europee sono target primario dei jihadisti, in particolare con l’arrivo delle Feste di Natale; non serve ricordare i recenti ed ennesimi proclami dell’Isis.
(il Giornale.it/Giovanni Giacalone, 14 dicembre 2017)