Perquisizione e sequestri nella sede di Balkan Express dopo le denunce dei clienti del tour operator.
Dopo le denunce dei clienti arrivate alla Guardia di finanza di Pescara da tutta Italia per le vacanze saltate in Egitto, è scattato un controllo delle Fiamme gialle nella sede di Montesilvano della Balkan Express – Fly e Tour operator. Il blitz, disposto dalla Procura della Repubblica, ha portato ad eseguire perquisizioni e sequestri, nei giorni scorsi. Dagli uffici sono stati prelevati documenti e computer che ora saranno analizzati dagli uomini del Nucleo di Polizia Tributaria, coordinato dal colonnello Michele Iadarola, nell’ambito delle indagini partite nei mesi scorsi. Al centro degli accertamenti dei finanzieri l’organizzazione di voli e soggiorni a Sharm El Sheikh da parte della Balkan Express. Il tour operator con sedi a Pescara e Montesilvano, ma che raccoglie prenotazioni dalle agenzie di tutta la penisola, è finito nell’occhio del ciclone prima di Natale, il 21 dicembre, quando ha annunciato con un post su Facebook l’improvvisa cancellazione dei soggiorni nella località egiziana. Il tour operator spiegava, nel post, di sospendere la programmazione per Sharm fino al 28 marzo 2018 «in seguito alla repentina rottura dei rapporti commerciali con il nostro principale fornitore dei servizi a terra», come diceva l’annuncio pubblicato circa due mesi fa su Facebook e presente ancora oggi sulla bacheca della Balkan, seguito da moltissimi commenti. All’epoca la Balkan Express annunciava anche che avrebbe provveduto «a stretto giro ad eseguire un parziale rimborso degli importi già versati per le prenotazioni confermate, in misura proporzionale alle disponibilità di cassa». Del caso si è occupata la trasmissione televisiva Striscia la notizia che ha registrato le proteste dei turisti rimasti a terra dopo aver pagato la tanto sognata vacanza al mare. Il servizio è andato in onda nel corso del tg satirico il 22 gennaio ma la Finanza era al lavoro già da un po’. Al Nucleo di polizia tributaria sono arrivate infatti decine di denunce di clienti che sostengono di non aver potuto usufruire delle vacanze in Egitto. Voli e soggiorni pagati (in agenzia) e organizzati dal tour operator pescarese che, a sua volta, ha un referente in Egitto per l’erogazione dei servizi ai turisti. Ora si punta a ricostruire l’organizzazione dell’attività e il flusso del denaro, per accertare eventuali responsabilità.
(Il Centro ed. Pescara/Flavia Buccilli, 16 febbraio 2018)