Il pm ha deciso di astenersi dal processo. Colpa delle polemiche scatenate dalla dichiarazione del 2019 in cui spiegava di odiare la Vecchia Signora. Dichiarazione per cui si è meritato il Tapiro d'oro gigante.
Colpo di scena a cinque giorni dall’udienza preliminare dell’inchiesta Prisma (prevista il 27 marzo), riguardante le presunte plusvalenze contestate alla Juventus. Il pubblico ministero Ciro Santoriello ha comunicato la scelta di astenersi dal processo. Il magistrato, esperto di reati economici, ha inoltrato la decisione al capo dell’ufficio che l’ha accolta apprezzando «il suo alto senso istituzionale e il suo senso di lealtà e attaccamento all’ufficio» dimostrato da Santoriello.
Staffelli e il Tapiro d’oro gigante a Santoriello che aveva dichiarato: «Odio la Juventus»
In realtà, la volontà di non rappresentare la procura davanti al Gup Marco Picco (al suo posto ci saranno gli altri due magistrati del Pool, Mario Bendoni e Marco Gianoglio) arriva in seguito a una frase che il pm ha pronunciato durante un convegno nel 2019 e che è stata oggetto di molte critiche: «Lo ammetto, seguo e sono tifosissimo del Napoli e odio la Juventus. Come pubblico ministero sono anti Juventino, contro i ladrocini in campo», aveva dichiarato all’epoca. Un’esternazione che ha mobilitato anche l’inviato Valerio Staffelli, che a febbraio 2023 si è presentato al Palazzo di Giustizia di Torino per consegnargli simbolicamente un Tapiro d’oro gigante.
Le plusvalenze contestate alla Juventus e i 15 punti di penalizzazione nel campionato di Serie A
Lo scorso 30 gennaio sono state rese pubbliche le motivazioni per le quali la Corte federale d’appello ha deciso di infliggere 15 punti di penalizzazione ai bianconeri. Il processo riguarda le plusvalenze relative al trasferimento di calciatori contestate alla società. La sentenza è stata giustificata così dalla Corte d’appello Figc: «La Juventus ha commesso un illecito disciplinare sportivo, tenuto conto della gravità e della natura ripetuta e prolungata della violazione». Tale illecito, come riportato nelle motivazioni, è stato accertato «vista la documentazione proveniente dai dirigenti del club, con valenza confessoria e dai relativi manoscritti e le intercettazioni». Con il termine plusvalenze, in ambito calcistico, si intende il fenomeno che si verifica quando una squadra riesce a vendere un atleta a una cifra più alta di quella segnata a bilancio, generando così un profitto. Il prezzo del calciatore, però, può essere “gonfiato” intenzionalmente per aggiustare artificiosamente i conti, generando benefici contabili.